Via libera del Senato al decreto anticrisi
Via libera definitivo del Senato al decreto sull’emergenza rifiuti in Campania, in scadenza il 23 luglio: adesso il provvedimento è legge. Su 283 votanti, sono stati 166 i voti favorevoli, 14 i contrari, 103 gli astenuti. A favore del decreto, approvato da Palazzo Madama senza modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera, hanno votato Pdl, Lega, Mpa. Come alla Camera, l’opposizione ha preso tre strade differenti: l’Udc ha votato a favore, il Pd si è astenuto e l’Italia dei Valori ha votato contro. «Sarebbe un segnale di grande importanza se il Senato volesse convertire all’unanimità questo decreto» aveva chiesto il relatore del decreto, Andrea Fluttero del Pdl. Difficile che l’appello venisse raccolto, dopo la bagarre su alcuni punti come la superprocura per i reati ambientali a Napoli. E soprattutto dopo che l’aula aveva respinto tutti gli emendamenti - circa settanta - presentati dall’opposizione. «Si chiede di approvare tutti insieme - dice Riccardo Villari del Pd - poi non si recepisce nulla delle nostre proposte, basate sul buonsenso e non sull’ostruzionismo. Come ampliare i siti di interesse nazionale, vedi il litorale domizio, o attingere ai tre miliardi stanziati dal governo Prodi. Invece si stanziano 47 milioni per tre anni. Si chiede a una comunità già ferita di dare ancora la propria disponibilità, senza assicurare tempi certi e stabilire come si interverrà». Il Senato aveva invece approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato su proposta di Enzo De Luca (Pdl) per utilizzare le cave dismesse o abbandonate presenti in Campania per conferirvi materiale di risulta dei rifiuti trattati, come siti provvisori ed eventualmente definitivi. Annunciando il voto favorevole, Giampiero D’Alia dell’Udc aveva spiegato così la scelta: «Il provvedimento - aveva detto in aula - già nella sua prima fase di applicazione, ha prodotto risultati positivi. Per questo votiamo sì, anche se con qualche perplessità: anche dall’opposizione abbiamo il dovere di dare un contributo alla risoluzione dell’emergenza». «Dal 1994 a oggi - aveva tuonato poco prima Cesarino Monti della Lega - sono stati spesi due miliardi di euro di contributi pubblici per affrontare l’emergenza campana, diventata nazionale. Ora basta con l’assistenzialismo». Dalla superprocura al rimborso da parte della Campania di parte dei soldi spesi per l’emergenza, tante le misure approvate ieri. Proprio la questione del rimborso scatena la reazione del segretario regionale del Pd Tino Iannuzzi, che lo definisce «antimeridionale». «Un emendamento anti-Campania - dice Iannuzzi - che prevede un assurdo e confuso meccanismo di restituzione allo Stato dei fondi assegnati per sostenere l’azione del sottosegretario Bertolaso». Tra le altre norme approvate, i finanziamenti e gli incentivi europei per le energie pulite, cosiddetti Cip6, vengono estesi ai quattro termovalorizzatori campani (per quanto riguarda la quota organica). Lo stato di emergenza cesserà il 31 dicembre del 2009.