Riapre Macchia Soprana Losa: "Non sarò capro espiatorio"

12 luglio 2008 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli
La guerra di Chiaiano non conosce tregua. Altri quattro ordigni, alcuni di notevole potenza, sono stati lanciati l´altra notte in direzione di alcune pattuglie delle forze dell´ordine, nell´area immediatamente circostante la cava di Chiaiano che è ormai da 48 ore occupata dall´esercito e dalle altre forze armate. 
Già nei giorni scorsi la protesta era degenerata nel lancio di alcune bombolette di gas. Gli episodi di teppismo dell´altra notte hanno danneggiato gravemente un´auto parcheggiata nei pressi del commissariato di Chiaiano: sulle aggressioni indaga l´ufficio della Digos, ci sono alcuni sospettati, la Procura ha aperto un´inchiesta. E mentre la trincea di Chiaiano continua a destare preoccupazione, il sottosegretario Guido Bertolaso interviene da Bologna sulla missione che ancora lo attende per il superamento della crisi.
«Non mi illudo che il nostro lavoro sia in discesa, gli imprevisti sono sempre dietro l´angolo: ma sono convinto che, questa volta, finalmente porremo la parola fine a questa vergognosa vicenda. Quando pensiamo di voltare finalmente pagina? Entro la fine del 2009, dobbiamo risolvere l´emergenza: così come prevede il decreto appena tramutato in legge». Bertolaso detta di nuovo i tempi della gestione della crisi e intanto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un´intervista all´agenzia russa Itar-Tass, torna ad incitare al riscatto la sua Napoli martoriata, non solo dai rifiuti. «Nulla potrà mai distruggere la leggenda di Napoli - ammonisce il Capo dello Stato - nulla potrà mai oscurare la bellezza naturale, storica e artistica di Napoli. Una terra per la quale lo smaltimento illegale dei rifiuti è diventato un ottimo affare. Non si è riusciti a sventare tutto quello che ha fatto, per parecchi anni, la criminalità organizzata, aprendo abusivamente dei siti in cui mettere rifiuti, anche tossici e anche provenienti dall´industria del nord Italia». Un argomento quest´ultimo su cui il presidente Napolitano torna pacatamente, anche a dispetto delle polemiche scatenate dalle sue ultime osservazione su un fatto storico accertato dalla Procura di Napoli.
A Palazzo Salerno intanto lo staff di Bertolaso va avanti sul progetto della raccolta differenziata avanzata in tutti i comuni della Campania. Il sottosegretario ha incontrato ieri 94 sindaci. Spiega ancora Bertolaso: «È stato un incontro che mi ha dato la consapevolezza che siamo finalmente sulla buona strada. Anche se davanti a noi abbiamo un anno e mezzo di lavoro duro, difficile e complesso». Ma la road map della gestione della crisi comincia a segnalare mancanza di siti in cui conferire i rifiuti dalle strade: è anche per questo che ieri ha riaperto la discarica di Macchia Soprana. Un atto quasi scontato dopo le relazioni del consorzio di Salerno che attestavano la mancanza di pericoli di staticità, come inizialmente segnalato dallo staff di Bertolaso. E mentre riapre - solo per 40 giorni - Macchia Soprana, quasi in segreto ecco un´ordinanza dello staff di Palazzo Salerno per allestire un sito di stoccaggio provvisorio nei pressi dell´area militare di Persano, appena un chilometro e mezzo di distanza dal sito di Valle della Masseria, una delle discariche previste nel decreto appena tramutato in legge. Insorge il sindaco di Serre, Palmiro Cornetta: «Quella di Bertolaso è una tappa di avvicinamento all´apertura di Valle della Masseria. È una mossa non degna di un paese civile. Ormai, manu militari, nel salernitano abbiamo 3 siti aperti, Coda di Volpe, Macchia e Persano. E tra poco ci apriranno anche Masseria».
Intanto si incupisce il clima istituzionale dopo le polemiche con Asìa, l´azienda speciale pubblica per l´igiene. Stamane è prevista una conferenza stampa al quartier generale dell´Asìa, in via Antiniana, ad Agnano. Si prevedono annunci clamorosi, compresa la presentazione di un dossier sull´operatività dell´azienda - già inviato ieri al presidente Berlusconi - in risposta alla pubblica condanna del premier contro i "fannulloni". Una sferzata che non è mai andata giù al presidente Pasquale Losa: «Non ci stiamo a passare per i capri espiatori. E sapremo dimostrarlo».

 

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