Chiaiano, dopo le bombe protesta pacifica in piazza
Uno striscione arancionei: «Giù le mani dalla nostra terra». Dietro, ad aprire il corteo, donne, anziani, bambini. È stata una manifestazione, quella che è partita ieri nel primo pomeriggio dalla metropolitana di Chiaiano, radicale nel proporre alternative alle discariche ed agli inceneritori, per la gestione del ciclo dei rifiuti, ma ferma nell'evitare provocazioni. Non era facile. Solo poche ore prima, nella notte tra venerdì e sabato, un altro rudimentale ordigno era stato lanciato contro la polizia. I responsabili sarebbero i passeggeri di una Peugeot, i quali hanno scagliato una bombola di gas, del tipo da campeggio, contro un gruppo di agenti del reparto mobile, davanti agli uffici del commissariato di Pubblica sicurezza di Chiaiano. «Quella delle bombe è una protesta che non ci appartiene», ha commentato Carlo Migliaccio, presidente della commissione Ambiente del comune di Napoli, tra i mille che ieri sono sfilati in corteo. Pietro Rinaldi, esponente del comitato di Marano contro la discarica, individua una relazione diretta tra la militarizzazione del territorio e del sito, propiziata dal governo Berlusconi, e le azioni di chi scaglia bombole di gas da campeggio contro la polizia:-«Entrambe le situazioni rientrano in uno scenario da guerra. Quello che lo Stato ha in qualche modo determinato con l'invio dell'esercito».
Contro il quale esprime durissime critiche anche il comitato allarme rifiuti tossici. Rilevano: «Nonostante la Commissione Europea abbia recentemente affermato che "sarebbe paradossale se, per affrontare rischi di carattere sanitario a breve termine, fossero nuovamente messi in pericolo la salute umana e l'ambiente", l'apertura della discarica di Chiaiano, sulla base delle indicazioni del decreto Berlusconi sui rifiuti, pone in se-rio pericolo la salute dei cittadini e l'ambiente in cui essi vivono. Prevede il conferimento, come nelle altre discariche regionali, anche di rifiuti tossici, declassificati dal decreto come non nocivi, sulla base di un criterio che sta portando al completo disfacimento del territorio campano, già devastato dalle continue incursioni delle ecomafie». C'è di più:«La definizione del sito come zona d'interesse militare azzera ogni diritto dei cittadini alla possibilità d'ispezione e verifica del sito di Chiaiano e, attribuen-do allo stesso un indebito carattere extragiurisdizionale, stabilisce il pericoloso principio in base al quale la risoluzione delle emergenze deve essere risolta con leggi speciali, in violazione dei principi di legalità su cui si fonda un vero stato di diritto».
Tra i manifestanti anche Alex Zanotelli. Il sacerdote comboniano, da anni, è protagonista di un movimento civile che propone: raccolta differenziata porta a porta in tutti i comuni della Campania; riduzione dell'utilizzo degli imballaggi; impianti di trattamento meccanico biologico in alternativa agli inceneritori. Questi ultimi producono infatti nanoparticelle, che contribuiscono ad inquinare l'atmosfera e, ipotizzano recenti studi, avrebbero un ruolo non trascurabile nel provocare gravi patologie.