Dal soft walking alle barricate nel quartiere torna la rivolta

11 luglio 2008 - Ottavio Lucarelli
Fonte: Repubblica Napoli
«La lotta va avanti. La battaglia è lunga ma la discarica non si farà». Dal soft walking alla guerriglia. La gente di Chiaiano e Marano non si arrende e alterna la strategia morbida con i raid. 
Soft walking in mattinata quando cinquanta pedoni hanno attraversato le strade lentamente paralizzando il traffico tra il Beverello e piazza Municipio. Barricate in serata a Chiaiano dove poco prima delle 20 duecento abitanti hanno bloccato con un´automobile e alcuni cassonetti la strada che da Poggio Vallesana conduce verso Marano. Blocco stradale accompagnato dai raid di alcune decine di giovani che a volto coperto e a bordo di motorini hanno bloccato gli autobus in transito, sono saliti a bordo e hanno preso le chiavi di accensione costringendo gli autisti a fermarsi e i passeggeri a scendere.
Quattro autobus di linea bloccati e parcheggiati al centro della strada. Raid messi a segno in via Santa Maria a Cubito mentre in piazza Rosa dei Venti, detta anche piazza Titanic, snodo con i Comuni di Mugnano e Marano, centinaia di persone erano radunate in assemblea per dire ancora una volta no alla discarica e ai militari insediatisi all´alba all´interno della cava. Sul posto anche l´assessore regionale Corrado Gabriele che ha portato solidarietà ai manifestanti.
Dal cuore della città fino a Chiaiano torna la protesta nel giorno in cui l´esercito entra nella cava del Parco delle colline destinata a contenere settecentomila tonnellate di immondizia nei prossimi due anni. «La militarizzazione della cava - accusano i promotori della protesta - era un evento previsto dopo l´approvazione del decreto, ma non per questo meno accettabile. Noi andiamo avanti, certi che la discarica non si farà»
«Abbiamo visto - racconta Pietro Rinaldi di Insurgencia, centro sociale della periferia Nord - fucili puntati come fossimo in Iraq. È assurdo trasformare un´intera comunità in un nemico militare. Il presidio non si smantella. Il sottosegretario ai rifiuti Bertolaso aveva detto che la cava doveva essere bonificata ma ora cosa vuol dire che sono cominciati i lavori? Sono oppure no lavori di bonifica?».
Soft walking di mattina. Cartelli contro il governo e slogan con una protesta conclusa in piazza del Plebiscito davanti Palazzo Salerno, sede della struttura di supporto del sottosegretariato ai rifiuti, dove sono state depositate alcune decine di sacchetti che contenevano materiale proveniente dalla raccolta differenziata. Raid, guerriglia e blocchi stradali di sera.
«Per prendere possesso di una sola cava - accusa il sindaco di Marano Salvatore Perrotta - hanno praticamente militarizzato l´intera selva di Chiaiano. Di fatto, l´intero bosco del Parco delle colline non è più accessibile liberamente. E per di più, con il tavolo tecnico ancora alle prese con gli accertamenti concordati, assistiamo ancora una volta allo sdoppiamento di personalità di chi ci governa che, da una parte vuol far passare l´idea che si tratti di scelte concordate anche tecnicamente con le comunità locali e, dall´altra, dirama comunicati nei quali si afferma che le forze militari sono intervenute per consentire l´avvio dei lavori per l´allestimento del sito. Ormai è chiaro. Vogliono la nostra morte, la morte dell´area Nord».
Il coordinamento della protesta ha indetto intanto un nuovo corteo che domani pomeriggio che si snoderà tra Chiaiano e Marano. «I nostri tecnici - spiega il consigliere comunale Carlo Migliaccio - giudicano quella cava inidonea. I professori Giovanbattista De Medici e Franco Ortolani, Ennio Forte e Antonio Scoppa stanno preparando un dossier in cui emerge una caratterizzazione ambientale negativa, Un dossier che porteremo alla Superprocura, che già indaga sulle aree, mentre partirà anche un ricorso alla Corte di giustizia europea».
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