Ore 5, i soldati entrano a Chiaiano
11 luglio 2008 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli
Il primo Land Rover Defender dell´esercito varca l´area della selva di Chiaiano alle 5 e pochi secondi, l´aria ancora respirabile, la luce che sta prendendo il sopravvento. È una jeep attrezzata per i percorsi più impervi - proprio come la selva che copre le colline a nord di Napoli - ad aprire quel lungo e silenzioso corteo che all´alba entra ufficialmente nell´area della futura discarica.
Obiettivo: delimitare, blindare, isolare un perimetro lungo 25 chilometri. Per consentire il via operativo ai lavori della discarica.
Ci sono camion, ruspe, camper, altre jeep. Bypassano il centro del quartiere e la vecchia trincea degli scontri della rotonda Titanic, a valle. Arrivano infatti dalla strada a monte, la stessa già utilizzata dai tecnici per gli accertamenti preliminari alla scelta di Chiaiano. I soldati fanno parte del 21esimo reggimento Genio Guastatori di Caserta e del primo reggimento Bersaglieri di Cosenza, entrambi fanno capo alla Brigata Garibaldi di Caserta che in questi mesi sta fornendo anche uomini e mezzi per il contingente italiano in Libano. Ora viaggiano tutti verso il ventre conteso di Chiaiano. La colonna è formata da 45 mezzi, governata dal generale Franco Giannini per i vari aspetti della pianificazione e guidata in loco dal colonnello Giulio Carletti. L´automezzo Defender salta su dossi e buche, affonda nel terreno senza mai fermarsi, poi arriva alla sommità dell´area, dinanzi al poligono di tiro "Il torriciello", il punto da cui cominceranno le prime operazioni di perimetrazione, vigilanza e controllo di un sito che ormai è diventato, a tutti gli effetti, «sito di interesse strategico nazionale». Poi, via radio scatta l´ok al resto del contingente militare, c´è il totale via libera, nessun impedimento, nessuna sorpresa. E il quartiere che a lungo ha temuto l´arrivo dei militari nella cava, non se ne accorge. Alle 7 e una manciata di minuti, la presa di possesso è completata. Il segnale passa attraverso i vari "colori" di ordinanza delle forze dello Stato, il passaggio è da quelle civili a quelle militari: escono dal recinto più profondo della cava i mezzi della polizia, entra l´esercito con tutte le sue competenze della logistica. Così anche su tutti gli altri versanti, a nord e a sud della cava. Anche i carabinieri, dal lato del comune di Marano, restano fuori: dentro solo ufficiali e soldati in divisa caki.
Quando Chiaiano si sveglia, lassù è già stato installato un vero e proprio campo militare: compreso di docce, servizi igienici, uffici volanti per tutti i militari. E soprattutto c´è il filo spinato - ma i soldati la chiamano "concertina", un rotolone snodabile di filo spinato scorrevole come un cancello - a parlare chiaro. Eventualmente, a dissuadere dalle rivolte. Anche se poi non servirà a fare da deterrente, quando la guerriglia - ad opera soprattutto dei professionisti della rivolta - scoppia a valle, in serata.
Duecento soldati impegnati per l´intero arco della giornata, mentre a strettissimo giro arriveranno anche le altre forze armate: Aeronautica e Marina. Sarà naturalmente interdetto anche lo spazio aereo. E a scongiurare rischi di attacchi e aggressioni con il fuoco, vista la pericolosità di un´area così densamente verde, scatterà nelle prossime ore anche il presidio 24 ore su 24 della Guardia forestale e dei vigili del fuoco.
Arriva l´esercito e nella zona della discarica cambia tutto in una mattina, come da copione. Il circolo sportivo "Il torriciello" per esempio, non potrà più ospitare né le partire di calcio dei ragazzi, né tantomeno le attività del poligono di tiro. Così le quattro famiglie che vi lavorano «saranno indennizzate per il mancato lavoro, mentre potranno aprire il bar esclusivamente ad uso interno dei militari, un accordo che la piccola azienda ha accettato», sottolineano ieri a Palazzo Salerno. Ci sono anche due piccoli ristoranti che hanno firmato una convenzione con l´esercito, «qualche ricaduta buona, se possibile, noi vogliamo portarla, fosse solo il segno di una vicinanza alla popolazione». Intanto proprio il poligono ha lasciato in eredità alla cava di oggi profondi sedimenti di piombo, insieme ad altre sostanze pesanti da cui dovrà l´area dovrà essere bonificata prima che comincino i lavori veri e propri di preparazione della futura discarica, che dovrà accogliere - stando al decreto appena tramutato in legge - 700mila tonnellate di rifiuti.
Spiega il generale Franco Giannini: «Anche in questo caso, come è avvenuto per le discariche appena aperte a Savignano Irpino e a Sant´Arcangelo Trimonte, l´esercito arriva per offrire garanzie e sicurezza. Non solo per i nostri soldati e per tutti gli operatori delle forze armate che vi lavorano, ma anche per i cittadini, per il rispetto rigoroso della legge, da questo momento e fino a quando arriveranno i camion con i loro carichi a sversare i rifiuti nella discarica. Per questo - auspica il generale - mi auguro che alla fine prevalga il buonsenso. Le cave e le discariche della Campania non hanno mai goduto di un controllo così rigoroso su quello che entra, come avviene da quando è stata data questa impostazione alla gestione della crisi».
Ci sono camion, ruspe, camper, altre jeep. Bypassano il centro del quartiere e la vecchia trincea degli scontri della rotonda Titanic, a valle. Arrivano infatti dalla strada a monte, la stessa già utilizzata dai tecnici per gli accertamenti preliminari alla scelta di Chiaiano. I soldati fanno parte del 21esimo reggimento Genio Guastatori di Caserta e del primo reggimento Bersaglieri di Cosenza, entrambi fanno capo alla Brigata Garibaldi di Caserta che in questi mesi sta fornendo anche uomini e mezzi per il contingente italiano in Libano. Ora viaggiano tutti verso il ventre conteso di Chiaiano. La colonna è formata da 45 mezzi, governata dal generale Franco Giannini per i vari aspetti della pianificazione e guidata in loco dal colonnello Giulio Carletti. L´automezzo Defender salta su dossi e buche, affonda nel terreno senza mai fermarsi, poi arriva alla sommità dell´area, dinanzi al poligono di tiro "Il torriciello", il punto da cui cominceranno le prime operazioni di perimetrazione, vigilanza e controllo di un sito che ormai è diventato, a tutti gli effetti, «sito di interesse strategico nazionale». Poi, via radio scatta l´ok al resto del contingente militare, c´è il totale via libera, nessun impedimento, nessuna sorpresa. E il quartiere che a lungo ha temuto l´arrivo dei militari nella cava, non se ne accorge. Alle 7 e una manciata di minuti, la presa di possesso è completata. Il segnale passa attraverso i vari "colori" di ordinanza delle forze dello Stato, il passaggio è da quelle civili a quelle militari: escono dal recinto più profondo della cava i mezzi della polizia, entra l´esercito con tutte le sue competenze della logistica. Così anche su tutti gli altri versanti, a nord e a sud della cava. Anche i carabinieri, dal lato del comune di Marano, restano fuori: dentro solo ufficiali e soldati in divisa caki.
Quando Chiaiano si sveglia, lassù è già stato installato un vero e proprio campo militare: compreso di docce, servizi igienici, uffici volanti per tutti i militari. E soprattutto c´è il filo spinato - ma i soldati la chiamano "concertina", un rotolone snodabile di filo spinato scorrevole come un cancello - a parlare chiaro. Eventualmente, a dissuadere dalle rivolte. Anche se poi non servirà a fare da deterrente, quando la guerriglia - ad opera soprattutto dei professionisti della rivolta - scoppia a valle, in serata.
Duecento soldati impegnati per l´intero arco della giornata, mentre a strettissimo giro arriveranno anche le altre forze armate: Aeronautica e Marina. Sarà naturalmente interdetto anche lo spazio aereo. E a scongiurare rischi di attacchi e aggressioni con il fuoco, vista la pericolosità di un´area così densamente verde, scatterà nelle prossime ore anche il presidio 24 ore su 24 della Guardia forestale e dei vigili del fuoco.
Arriva l´esercito e nella zona della discarica cambia tutto in una mattina, come da copione. Il circolo sportivo "Il torriciello" per esempio, non potrà più ospitare né le partire di calcio dei ragazzi, né tantomeno le attività del poligono di tiro. Così le quattro famiglie che vi lavorano «saranno indennizzate per il mancato lavoro, mentre potranno aprire il bar esclusivamente ad uso interno dei militari, un accordo che la piccola azienda ha accettato», sottolineano ieri a Palazzo Salerno. Ci sono anche due piccoli ristoranti che hanno firmato una convenzione con l´esercito, «qualche ricaduta buona, se possibile, noi vogliamo portarla, fosse solo il segno di una vicinanza alla popolazione». Intanto proprio il poligono ha lasciato in eredità alla cava di oggi profondi sedimenti di piombo, insieme ad altre sostanze pesanti da cui dovrà l´area dovrà essere bonificata prima che comincino i lavori veri e propri di preparazione della futura discarica, che dovrà accogliere - stando al decreto appena tramutato in legge - 700mila tonnellate di rifiuti.
Spiega il generale Franco Giannini: «Anche in questo caso, come è avvenuto per le discariche appena aperte a Savignano Irpino e a Sant´Arcangelo Trimonte, l´esercito arriva per offrire garanzie e sicurezza. Non solo per i nostri soldati e per tutti gli operatori delle forze armate che vi lavorano, ma anche per i cittadini, per il rispetto rigoroso della legge, da questo momento e fino a quando arriveranno i camion con i loro carichi a sversare i rifiuti nella discarica. Per questo - auspica il generale - mi auguro che alla fine prevalga il buonsenso. Le cave e le discariche della Campania non hanno mai goduto di un controllo così rigoroso su quello che entra, come avviene da quando è stata data questa impostazione alla gestione della crisi».