Bombe a Chiaiano, assalto alla discarica

Tensione ricca di incognite nell'area Nord dove l'apparente calma in attesa delle decisioni del governo Berlusconi, che appare più che mai determinato a risolvere velocemente e senza tentennamenti l’emergenza rifiuti, è intervallata da cupi segnali. Avvertimenti, attentati di tipo dimostrativo. Altre tre ordigni, infatti, sono stati lanciati l'altra notte nella cava di Chiaiano scelta per la realizzazione di una discarica dalla struttura del sottosegretario all’emergenza rifiuti Bertolaso. Anche stavolta gli ordigni, innescati, sono stati scagliati dall'alto, in via Cupa del Cane, esplodendo a soli trenta metri dal punto in cui si trova il presidio delle forze dell'ordine (fortunatamente senza causare danni né alle persone né alle cose). Nei giorni scorsi s'erano già registrate almeno altre due analoghe azioni. Intanto procedono tra mille difficoltà le indagini della polizia per individuare gli autori dei raid, probabilmente sempre gli stessi. Squadre in scooter che agiscono soltanto di notte, con il buio, spostandosi agevolmente in zone spesso sterrate, interpoderali, conosciute soltanto dagli abitanti storici del territorio. Inutile dire che non c'è collaborazione: gli attentatori - non si sa se estremisti o soggetti legati ad alcune frange criminali delle zone a nord di Napoli - sono protetti dalla più assoluta omertà, secondo quanto accertato dagli investigatori. A conferma della forte resistenza della popolazione del quartiere agricolo di Chiaiano e del vicino comune di Marano alla realizzazione della discarica (benché tale resistenza sia stata sempre manifestata civilmente), mentre sul fronte tecnico prevale un dialogo tra gli amministratori municipali e il governo. Tra l'altro c'è difficoltà a individuare un percorso ad hoc per l'eventuale passaggio dei camion carichi di immondizia una volta che fosse aperta la discarica. È previsto un nuovo incontro tra i tecnici dei comitati e gli specialisti di Bertolaso. A pochi passi dalla polizia che presidia il sito indicato per la realizzazione delle discarica, l'altra notte, approfittando del buio nella parte alta e fitta d'alberi della collina dei Camaldoli, sono stati lanciati tre ordigni della stessa specie di quelli utilizzati per l'ultimo attentato (30 giugno). Bombolette di gas da campeggio. Accadde in via Marano-Pianura all'incrocio con via Cinque Cercole, in territorio di Marano dove, a monte della cava, insiste un abitato con centinaia di persone. E l'indomani i manifestanti dell'area Nord erano tornati in strada con un «slow walking» attraversando lentamente la zona del porto per determinare problemi alla circolazione, in occasione della quarta visita in città del premier Berlusconi, che trovò una Napoli in escandescenze, tra le proteste per la crisi rifiuti e quelle dei disoccupati.