Palazzo San Giacomo: «Lavoriamo insieme» Restano in piedi due ipotesi area orientale e Scampia

Termovalorizzatore, bocciato il sindaco

I tecnici del sottosegretario dicono no ad Agnano: serviva una canna fumaria di 200 metri. Perso un mese
9 luglio 2008 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Bocciata la Iervolino, la commissione di esperti istituita dal sottosegretario ai rifiuti Guido Bertolaso ha dichiarato non idonea l’area dell’ex Nato ad Agnano per la costruzione di un termovalorizzatore. Ci sarebbe voluta una canna fumaria alta oltre duecento metri (un altro po’ una sorta di Torre Eiffel...) per realizzare un progetto che sin dal giorno dell’annuncio era apparso irrealizzabile ai tecnici, viste le caratteristiche morfologiche della zona. Bertolaso lo ha comunicato alla Iervolino ieri a palazzo San Giacomo al termine di un colloquio durato una ventina di minuti: dalle 15.50 alle 16.10. Cosa succede adesso? Bertolaso ha «aperto» alla Iervolino e fin da oggi insieme al Comune si ripartirà insieme per individuare una zona adatta per l’inceneritore. Il sindaco è apparso turbato dal no della commissione, poi in serata attraverso un comunicato ha spiega come stanno le cose per il Comune manifestando la volontà di collaborare con il sottosegretario: «Ho appreso dal sottosegretario Bertolaso, il quale, cortesemente, è venuto a palazzo San Giacomo, che la commissione tecnica da lui istituita ha espresso parere non favorevole alla collocazione nell’area di Agnano del termovalorizzatore. Tale parere è dipeso sostanzialmente dall’altezza del camino che sarebbe stato necessario realizzare». Poi l’aspetto più politico delle sue considerazioni: «Prendo atto del giudizio, il quale comunque riconosce la tempestività, la serietà e l’equilibrio con i quali sindaco e giunta hanno lavorato e ribadisco la volontà di collaborare col sottosegretario Bertolaso per esaminare insieme anche le altre ipotesi di localizzazione del termovalorizzatore che, come ricorda lo stesso Bertolaso, gli erano già state illustrate prima dell’individuazione del sito di Agnano». Vale a dire Napoli Est e Centrale del latte nel quartiere di Scampia. Il ragionamento è semplice: scartata l’area occidentale e il centro della città, restano appunto questi due pezzi di territorio a disposizione. A Scampia ci sono molti, molti dubbi. Per la vicinanza con Chiaiano. E Bertolaso non vuole caratterizzare una zona di Napoli come il «polo della monnezza». A Est, invece, c’è tanto spazio inutilizzato ma già infrastrutturato, in particolare l’area della centrale elettrica a via De Ruberti. Dove è in progetto il parco del Sebeto. Niente Agnano dunque. I sito era stato fortemente sponsorizzato oltre che dal sindaco, dall’assessore competente Gennaro Mola e dal vicesindaco Tino Santangelo che ha la delega all’urbanistica. Nonché dall’assessore all’Ambiente Gennaro Nasti e dall’architetto Pulli. E naturalmente dal dipartimento urbanistico mobilitato per un mese e che alla fine ha messo il timbro sulla scelta di Agnano. Una bocciatura sonora per tutti. Perché il no? La commissione composta da Edoardo Cosenza, Paolo Gasparini, Gennaro Volpicelli, Piero Salatino e Bernardo De Bernardinis ha fatto una serie di rilievi importanti. I problemi di bradisismo, di terremoti e di spazio sono enormi. Tuttavia superabili con le tecnoloigie attuali, a patto di mettere in conto costi notevolmente superiori rispetto alla costruzione di un impianto in una zona più adatta. Il vero problema è che essendo Agnano una conca c’è poca aerazione: «La zona - si legge - ha evidenziato il rischio di confinamento delle emissioni» vale a dire stagnazione dei fumi. «Il problema della ricaduta al suolo delle emissioni potrebbe essere superato soltanto con la realizzazione di un camino molto alto, che si estenda al di sopra della cavità che caratterizza l’area di Agnano e che dovrebbe per questo raggiungere una quota superiore ai 200 metri che amplificherebbe i problemi sismici, di deformazione del suolo e di gestione complessiva dell’impianto».

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