Il prof di nanotecnologie «Inceneritore, scelta errata»
«A Napoli la situazione peggiorerà». Ne è sicuro il nanopatologo Stefano Montanari (foto), direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena, che ieri, a palazzo Serra di Cassano, dopo una disamina sulle cause dell'inquinamento atmosferico e dei terreni, ha spiegato: «L’inceneritore non può essere preso in considerazione come metodo di eliminazione dei rifiuti». «Una tonnellata di rifiuti bruciati - ha illustrato - produce una tonnellata di fumi immessi nell'atmosfera, 300 chili di ceneri solide e 30 di ceneri volanti, 25 chili di gesso e 650 chili di acque sporche». Polveri tossiche che generano le cosiddette nanopatologie (tra cui tumori e malformazioni fetali). Montanari se la prende con le agenzie Arpa («Nascondono la verità»), con i politici ("Bassolino ha dato posti di lavoro a chi non sa cosa deve fare"). Propone una raccolta differenziata «seria» ("creiamo lavoro e rivendiamo la spazzatura"), e sconsiglia le class action. Ha risposto ai rappresentanti di comitati e associazioni (Dovea, Wwf, Rete Campana Salute e Ambiente, Young-polis, Media Center Chiaiano, lista civica Per il bene comune), alle domande di utenti collegati in rete, e a Carlo Migliaccio, presidente commissione ambiente del Comune