Fallisce lo sforzo di Alemi per velocizzare il dibattimento Torna il rischio prescrizione sono 28 gli imputati

Slitta il processo Bassolino a luglio neanche un’udienza

Vanno rifatte le notifiche a decine di Comuni, si torna in aula il 24 settembre
Si profila un nuovo intoppo: il presidente del collegio appena nominato destinato a gestire il Tribunale di Nola
8 luglio 2008 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

Slitta a settembre il processo sulle presunte irregolarità nella gestione dell’emergenza rifiuti in Campania, che vede impuate 28 persone tra le quali il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino ed alcuni ex funxionari della Impregilo. La terza udienza che si è celebrata ieri davanti a un nuovo collegio di giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Napoli ha riservato un nuovo colpo di scena. Al termine di una lunga camera di consiglio, infatti, il presidente Giovanni Rabuano ha disposto il rinvio dell’udienza al 24 settembre. Una decisione presa dopo che i giudici erano stati chiamati a pronunciarsi sulla richiesta, avanzata dalla quasi totalità delle amministrazioni locali che si sono costituite parte civile, di citare il responsabile civile delle società coinvolte nel procedimento. La richiesta è stata respinta per tutti i Comuni, tranne che per due amministrazioni: quelle di Marcianise e di Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, i cui legali avevano depositato atti completi e formalmente corretti nella parte in cui indicavano - appunto - il «responsabile civile». Marcianise e Santa Maria a Vico sono dunque gli unici Comuni che - nelle delibere con le quali si dava mandato ai legali di costituirsi nel processo - avevano indicato espressamente la citazione della figura del responsabile civile chiamato a liquidare i danni in caso di condanna. I responsabili civili sono stati indicati dal Tribunale nelle società Impregilo, Fibe, Fisia e nel commissariato straordinario di governo. Il rinvio a settembre è dovuto alla necessità di eseguire le nuove notifiche, in un termine che è fissato dalla legge in 20 giorni. Nessun commento ufficiale da parte dei due pubblici ministeri di udienza, i sostituti Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, titolari del delicato fascicolo che ha portato al rinvio a giudizio di Bassolino (difeso dagli avvocati Giuseppe Fusco e Massimo Krogh) e degli altri imputati. E nessun commento anche da parte del procuratore Giovandomenico Lepore e del suo aggiunto Aldo De Chiara, che coordina la sezione Reati ambientali dell’ufficio inquirente napoletano. Ma è evidente che questo rinvio (e i successivi, che teoricamente potranno venire nel corso delle prossime udienze) stona con la rapidità con la quale si sono svolte le udienze preliminari. E con tutti gli sforzi messi a punto sia da Lepore che dal presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi, che a sua volta aveva consentito di programmare un calendario di udienze per tutto il mese di luglio. Anche i difensori di Antonio Bassolino hanno sempre ribadito di volere un processo celere. Ma adesso, in Procura, inevitabilmente le fibrillazioni aumentano rispetto a un eventuale rischio-prescrizione che tornerebbe a profilarsi in conseguenza dei rinvii. All’orizzonte, poi, c’è l’incognita che riguarda il presidente Rabuano: a fine mese verrà designato presidente del Tribunale di Nola, e non è chiaro ancora se resterà nel collegio chiamato a processare gli imputati.

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