Asìa nella bufera, pronto il commissario
A 24 ore di distanza dall’affondo del premier Silvio Berlusconi contro l’Asìa («La domenica vanno al mare e non lavorano») Guido Bertolaso sferra il suo attacco, minacciando il commissariamento dell’azienda rifiuti. Lo fa in commissione Ambiente del Senato, dove il sottosegretario è stato ascoltato sull’emergenza e sul decreto rifiuti ormai alla seconda lettura. Bertolaso si augura che venga licenziato senza variazioni sostanziali per potere «affrontare la crisi con gli strumenti giusti». Anzi Bertolaso è riuscito a ottenere l’approvazione di un ordine del giorno per «utilizzare le cave dismesse o abbandonate già in possesso del demanio, con priorità per il sito di Valle della Masseria, a Serre». Secondo Bertolaso se l’anno scorso «fosse stata aperta la discarica a Valle della Masseria e non quella poi effettivamente aperta a Macchia Soprana su indicazione dell’allora ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, non si sarebbe arrivati alla situazione attuale». Gli fa eco Berlusconi. «La tragedia di Napoli - spiega il capo del governo - ha inciso sulla immagine dell’Italia, quindi bisogna mettere la parola fine all’emergenza rifiuti». Berlusconi lo ha detto a margine di una conferenza stampa a Palazzo Chigi con il sottosegretario al Turismo Michela Vittoria Brambilla. «Alla fine dell’emergenza - ha concluso il premier - bisognerà far vedere sulle tv di tutto il mondo la Napoli risanata». Ma è Bertolaso il protagonista di questa giornata, ha fornito alla commissione una serie di dati, tra i quali quello del rapporto tra addetti alla raccolta e abitanti che in Campania è di 3,5 ogni mille abitanti e nel resto d’Italia dello 0,8. Perché la minaccia di commissariamento? Il sottosegretario ha ribadito che c’è stata una diffida per la municipalizzata a causa dei «cali di raccolta della domenica che vanno ad aggravare lo stato emergenziale». Secondo i dati in possesso del sottosegretario, in alcuni giorni del mese scorso avrebbe conferito una quantità di spazzatura inferiore rispetto a quanto poteva. I weekend sotto accusa sono quelli che vanno da sabato 14 giugno a domenica 29 giugno. In quel periodo Asìa ha avuto assegnate 11mila e 200 tonnellate di smaltimento ma ne ha conferite 8820. Sostanzialmente non ha smaltito 2380 tonnellate, la produzione di poco più di un giorno di spazzatura. Perché il mancato conferimento? Da Asìa sottolineano che in quel periodo sono stati accentuati gli adempimenti burocratici perché stava venendo a galla il problema dei rifiuti ospedalieri gettati nel tal quale. E i militari hanno applicato alla lettera la legge spedendo indietro molti camion che erano pronti a scaricare. Al di là del duello delle cifre, su Asìa il sindaco Iervolino prova a smorzare i toni: «Berlusconi - spiega la Iervolino - è stato semplicemente male informato, non ci sono polemiche, ma continua la fattiva collaborazione con Palazzo Chigi».