IL SUMMIT DELLE PROVINCE A PALAZZO CARACCIOLO

«Cdr, la gestione è impossibile senza fondi»

Lunedì il trasferimento delle nuove competenze
3 luglio 2008 - Amedeo Picariello
Fonte: Il Mattino

Il Governo ordina, le province sono costrette a pagare ed a prendere in carico impianti e lavoratori senza nessuna garanzia da Roma. Il tutto, senza soldi a disposizione. I cinque presidenti delle province campane, ieri mattina ad Avellino ospiti di Alberta De Simone, sono stati chiari: la ”grana” Cdr non può essere scaricata solo sugli enti locali. Come da decreto, da lunedì la titolarità dei sette impianti regionali passerà dal Commissariato straordinario alle province. Con la proprietà delle strutture, agli enti locali passano anche i lavoratori licenziati senza appello dall’ex gestore, la Fibe. I presidenti vogliano garanzie e certezze: dall’utilizzo e gestione degli impianti - che hanno fallito la loro mission (produrre combustibile da rifiuto) - alle assunzioni degli operatori: oltre 500 persone, ad Avellino saranno una quarantina. Nel summit che si è tenuto ieri mattina a palazzo Caracciolo c'erano tutte le province: Villani (Salerno), Di Palma (Napoli), De Franciscis (Caserta) e per Benevento il delegato del presidente Cimatile, l'assessore all'Ambiente Aceto. Ecco le condizioni che i cinque presidenti pongono al Governo: da Cdr a impianti di compostaggio e gestione attraverso società pubbliche che assumeranno le maestranze ex Fibe. Ma quella di ieri è stata anche l’occasione per rinsaldare il patto tra i cinque presidenti. «Stiamo dimostrando - ha fatto notare Alberta De Simone - una straordinaria capacità di voler risolvere in sintonia ed insieme i problemi. Questo clima di grande collaborazione dovrà favorire un diverso dialogo con il Governo. In ballo ci sono la salute e la sicurezza dei cittadini oltre che le amministrazione provinciali». «Siamo costretti - ha confessato De Franciscis, presidente della provincia di Caserta - a dover ripianare sul tema dei rifiuti delle situazione finanziare che non sono certo state determinate dalle province. Il mio territorio è quello più devastato in termini di discariche tossiche abusive e di stoccaggio di ecoballe. Adesso occorre un quadro normativa chiaro. Non nascondiamo una certa preoccupazione che di fronte all'emergenza si possano compiere scelte non compatibile con le competenze e le risorse degli enti locali». Infine Benevento, che con l'assessore Aceto ha ribadito la necessità di continuare nel percorso comune tra le province. Ma intanto sulla vicenda dei Cdr, la Cisl torna a puntare il dito contro palazzo Caracciolo. «Da dieci giorni - afferma il segretario provinciale Mario Melchionna - attendiamo che la Provincia convochi i sindacati per discutere le misure che dovranno garantire la salvaguardia dei posti di lavoro. E’ inaccettabile - ha concluso il leader irpino della Cisl - che ancora una volta i lavoratori che già si ritrovano in condizioni precarie, debbano subire ulteriori rischi».

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