Bertolaso accelera su Terzigno pronte le modifiche al progetto

8 luglio 2008 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napol
Prossimo obiettivo: aprire Terzigno. Lo staff del sottosegretario Bertolaso non intende perdere tempo e da ieri ha pronta la modifica al progetto originario delle discariche già previste sui fianchi del vulcano.
Le cave di Terzigno che avrebbero dovuto accogliere solo frazione organica stabilizzata, infatti, con le correzioni appena apportate potrebbero già ingoiare i rifiuti "tal quale", scelta inevitabile alla luce dell´emergenza che avanza, del caldo e dei tempi ancora lunghi previsti per il primo via ai termovalorizzatori. La modifica ha tuttavia bisogno del placet finale del ministero dell´Ambiente attraverso le cosiddette Viia, le valutazioni di impatto e di incidenza ambientale. Un responso atteso per la prossima settimana.
L´emergenza non si vede, ma c´è. Ancora 22 mila le tonnellate da rimuovere. Un´emergenza tenuta a bada dalla raccolta straordinaria (si è raggiunto quota 8800 tonnellate al giorno fino a domenica mattina, annota con soddisfazione il generale Franco Giannini). Un picco cui fa da contraltare, di nuovo, nella giornata di domenica, il calo dei conferimenti in discarica effettivamente eseguiti dalle varie aziende: non solo l´Asìa, ma anche le ditte di altri comuni. Ogni giorno, manca all´appello una "pattumiera" in cui sversare altre 1500 tonnellate, e la disponibilità effettivamente offerta dalla Lombardia si è rivelata assai magra: appena 500 tonnellate al giorno, per 11 giorni. Per questo non si esclude che oggi, se i rilievi dell´Esercito lo consentiranno, si potrebbe riaprire Macchia Soprana.
Intanto, si è consumato ieri a Roma il muro contro muro tra i presidenti delle Province della Campania e il sottosegretario Guido Bertolaso. Ordine del giorno: la gestione futura degli impianti Cdr e l´analoga sorte dei consorzi, e delle migliaia di dipendenti legati a quei carrozzoni. Oltre ai presidenti Dino Di Palma, (Napoli), Sandro De Franciscis (Caserta), Angelo Villani (Salerno) e Aniello Cimitile (Benevento), assente Avellino, hanno partecipato anche l´assessore regionale Ganapini e il delegato del presidente Bassolino, Gianfranco Nappi. I presidenti hanno rilevato «i troppi nodi, gli assurdi aggravi che si vogliono addossare a noi». A preoccuparli, c´è anche la legge regionale - sospesa di fatto fino al 31 dicembre - che delega agli enti-cugini il gravoso impegno. Per Di Palma: «Si può ragionare ancora, non è giusto tracciare una linea così netta e dire: sono ormai fatti vostri. Ci vogliono risorse. Chi paga?». Così anche Villani, Cimitile. Il più argomentato è il presidente De Franciscis: «Noi vogliamo garantire che vi siano spazi per soluzioni di libero mercato: arrivare ad una delega completa per le Province del ciclo integrato e di mettere tutti i servizi a gara. Inoltre, le società che dovranno gestire in futuro i servizi dovranno essere a maggioranza privata, non pubblica». Un modo per spingere i dipendenti dei carrozzoni a lavorare con più lena? Aggiunge De Franciscis: «È paradossale che da enti di programmazione e controllo, ci si chieda ora di assumere funzioni di gestione e di assumere contemporaneamente ruolo di controllore e di controllato. Sotto questo profilo, attendiamo spiragli per una rivisitazione della legislazione nazionale e regionale». Bertolaso ha accettato di rivedere alcuni nodi: se ne riparla tra 48 ore.

 

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