Inchiesta rifiuti, la mossa del prefetto

7 luglio 2008 - Dario Del Porto
Fonte: Repubblica Napoli
A Pozzuoli l´esercito ha raccolto oltre 30 tonnellate di spazzatura sotto l´occhio del generale Franco Giannini, numero due della struttura guidata dal sottosegretario Guido Bertolaso. Da Tokyo, invece, Silvio Berlusconi indica nel 23 luglio il giorno in cui «non ci saranno più rifiuti nelle strade e non ritorneranno». 
Una svolta possibile, assicura, perché «la Lega ha dato il suo benestare» allo smaltimento dell´immondizia in alcune regioni settentrionali come Piemonte, Veneto e Lombardia, che hanno dato l´ok insieme alla Puglia.
Più o meno nello stesso periodo, scadranno i venti giorni che la legge mette a disposizione dei difensori dei 31 indagati raggiunti dall´avviso di conclusione dell´inchiesta sul ciclo dei rifiuti per chiedere interrogatori, depositare memorie o proporre ulteriori accertamenti investigativi. Nell´indagine è coinvolto anche il prefetto Alessandro Pansa, accusato di truffa, falso e abuso d´ufficio per i sei mesi trascorsi al vertice del Commissariato straordinario. Il difensore di Pansa, l´avvocato Filippo Dinacci, valuterà quali iniziative adottare. Fra le ipotesi, c´è anche la richiesta di interrogatorio.
Spiega il penalista: «Il prefetto Pansa è una persona al di sopra di ogni sospetto, di assoluta trasparenza e la sua vita professionale lo dimostra. Questo avviso ci lascia molto meravigliati, come un fulmine a ciel sereno. Aspettiamo di leggere gli atti, il prefetto ha sempre lavorato con rigore istituzionale e nell´ambito dell´attività svolta come commissario straordinario si è costantemente interfacciato con la Procura. Faremo le nostre mosse difensive - sottolinea Dinacci - e chiederemo l´interrogatorio se saremo convinti che c´è la voglia di comprendere le nostre posizioni. Altrimenti aspetteremo il giudice». Domani Pansa vedrà il ministro dell´Interno, Roberto Maroni, per un incontro già programmato sulla questione rom durante il quale, presumibilmente, si parlerà anche dell´inchiesta di Napoli. Chiederà di essere interrogato l´amministratore delegato di Fibe, Massimo Malvagna (uno degli indagati raggiunto da ordinanza alla fine di maggio e tuttora agli arresti domiciliari) difeso all´avvocato Alfonso Maria Stile.
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