Guido Viale: "la raccolta differenziata è la nuova emergenza"
6 luglio 2008 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli
«Ma lo sa qual è il vero nodo dell´intero disastro Campania?». Lo dica lei, dottor Guido Viale, che studia la "civiltà dei rifiuti" da venti anni e da 40 giorni è consulente del Forum Rifiuti Campania, presso l´assessore regionale Walter Ganapini.
«Non è l´immondizia. Il grande male è il caos amministrativo e ordinamentale che ha finito per paralizzare ogni mossa virtuosa su questo territorio. Il fatto che non si sa più chi fa che cosa; il sovrapporsi di ordinanze e decreti. La dimensione ormai radicata della gestione in deroga ha fatto sì che gli organismi giuridicamente preposti alla gestione del servizio fossero esautorati o si facessero esautorare. Perciò, oltre questa ennesima fase emergenziale che promette soluzioni finali addirittura entro luglio - senza poterle mantenere, a mio parere - l´unica strada possibile è partire con una vasta raccolta differenziata di emergenza. E non mi si venga a dire che i cittadini napoletani non sono in grado. È invece l´Asia ad ammettere di non avere forze a sufficienza. Perciò vogliamo chiederlo in maniera stringente al sottosegretario Bertolaso: quei mille "angeli della monnezza" in arrivo dal nord li metta davvero al servizio dei progetti già pronti per far decollare una Differenziata di massa».
Guido Viale, 65 anni, economista ambientale, autore sin dai primi anni Novanta di scritti sul "ciclo del riciclo", non ha mai fatto uso di toni diplomatici. Ex anima di Autonomia Operaia, poi ricercatore e consulente sui temi dello sviluppo sostenibile, da poco meno di due mesi segue la situazione campana. E non nasconde l´amarezza per un progetto «pronto, fruibile e non decollato».
Dottor Viale, un cartello aperto da Marco Rossi-Doria e Antonio Risi, cui si sono aggregati associazioni e personaggi anche di opposti schieramenti, ha chiesto al Comune un´ordinanza che cancelli i cassonetti dalle strade e dia vita ad una globale ed emergenziale raccolta straordinaria. Che ne pensa, è possibile?
«Si devono assolutamente adottare misure di emergenza. Certamente non va più bene il graduale esperimento che oggi attua l´Asìa su un campione di appena 20mila abitanti ai Colli Aminei...».
Lei non pensa che sia più il tempo per passi graduali.
«No. Primo: non c´è più niente da sperimentare. Le uniche risposte vere e strutturali all´emergenza rifiuti passano per una raccolta differenziata che sia più vasta possibile. Secondo: la gente di Napoli e della Campania è assolutamente avvertita e preparata a questa sfida della normalità. Pensare di volere "preparare" a piccoli step la popolazione è una scusa per non precedere in maniera più spedita».
Quindi, siete per la misura avanzata da Rossi-Doria?
«Noi del Forum pensiamo, più che al loro porta a porta in tutti i quartieri, ad una formula più efficace che stava per partire nella municipalità Soccavo-Pianura. Era tutto pronto, parliamo di migliaia e migliaia di cittadini. Poi non se n´è fatto nulla perché l´Asìa ha fatto sapere che non aveva mezzi a disposizione di sua proprietà. Eppure, con l´assessorato Ganapini avevamo coinvolto l´intera municipalità, alcuni comitati e due parrocchie molto attive. Il nostro modello era così concepito: eliminati i cassonetti, avevamo individuato 11 punti-piazzola dove i cittadini avrebbero conferito le buste con carta, vetro e plastica differenziati. Era una bella partenza. Tutto cancellato».
Perché?
«L´Asìa inizialmente aveva sostenuto l´idea. Poi ha spiegato, tra l´altro, che si sarebbe dovute guardare le spalle dalle istanze di quei "volontari" che, dopo qualche settimana, avrebbero chiesto un´assunzione. A questo punto, chiediamo a Bertolaso che si possa contare su questi famosi "angeli della monnezza" per l´operazione. E non per una generica e vaga sensibilizzazione».
Anche lei pensa come Ganapini che una parte dell´emergenza sia indotta? E che, ad esempio, ci sia una discarica mai utilizzata e pronta da 300mila metri cubi a Parco Saurino?
«Sì. Basta andare sul sito di Rai News 24, lì ci sono i documenti di queste anomalie».
Quattro inceneritori sono troppi?
«Assolutamente sì. Sono ridondanti. A meno che non si voglia rinunciare alla differenziata».
Guido Viale, 65 anni, economista ambientale, autore sin dai primi anni Novanta di scritti sul "ciclo del riciclo", non ha mai fatto uso di toni diplomatici. Ex anima di Autonomia Operaia, poi ricercatore e consulente sui temi dello sviluppo sostenibile, da poco meno di due mesi segue la situazione campana. E non nasconde l´amarezza per un progetto «pronto, fruibile e non decollato».
Dottor Viale, un cartello aperto da Marco Rossi-Doria e Antonio Risi, cui si sono aggregati associazioni e personaggi anche di opposti schieramenti, ha chiesto al Comune un´ordinanza che cancelli i cassonetti dalle strade e dia vita ad una globale ed emergenziale raccolta straordinaria. Che ne pensa, è possibile?
«Si devono assolutamente adottare misure di emergenza. Certamente non va più bene il graduale esperimento che oggi attua l´Asìa su un campione di appena 20mila abitanti ai Colli Aminei...».
Lei non pensa che sia più il tempo per passi graduali.
«No. Primo: non c´è più niente da sperimentare. Le uniche risposte vere e strutturali all´emergenza rifiuti passano per una raccolta differenziata che sia più vasta possibile. Secondo: la gente di Napoli e della Campania è assolutamente avvertita e preparata a questa sfida della normalità. Pensare di volere "preparare" a piccoli step la popolazione è una scusa per non precedere in maniera più spedita».
Quindi, siete per la misura avanzata da Rossi-Doria?
«Noi del Forum pensiamo, più che al loro porta a porta in tutti i quartieri, ad una formula più efficace che stava per partire nella municipalità Soccavo-Pianura. Era tutto pronto, parliamo di migliaia e migliaia di cittadini. Poi non se n´è fatto nulla perché l´Asìa ha fatto sapere che non aveva mezzi a disposizione di sua proprietà. Eppure, con l´assessorato Ganapini avevamo coinvolto l´intera municipalità, alcuni comitati e due parrocchie molto attive. Il nostro modello era così concepito: eliminati i cassonetti, avevamo individuato 11 punti-piazzola dove i cittadini avrebbero conferito le buste con carta, vetro e plastica differenziati. Era una bella partenza. Tutto cancellato».
Perché?
«L´Asìa inizialmente aveva sostenuto l´idea. Poi ha spiegato, tra l´altro, che si sarebbe dovute guardare le spalle dalle istanze di quei "volontari" che, dopo qualche settimana, avrebbero chiesto un´assunzione. A questo punto, chiediamo a Bertolaso che si possa contare su questi famosi "angeli della monnezza" per l´operazione. E non per una generica e vaga sensibilizzazione».
Anche lei pensa come Ganapini che una parte dell´emergenza sia indotta? E che, ad esempio, ci sia una discarica mai utilizzata e pronta da 300mila metri cubi a Parco Saurino?
«Sì. Basta andare sul sito di Rai News 24, lì ci sono i documenti di queste anomalie».
Quattro inceneritori sono troppi?
«Assolutamente sì. Sono ridondanti. A meno che non si voglia rinunciare alla differenziata».