Consorzi, supertecnici ed esuberi
Supertecnici al posto di manager e consiglieri di amministrazione caratterizzati politicamente, la possibilità di ricorrere alla mobilità collettiva, alla messa in disponibilità del personale in caso di eccedenza e a forme di flessibilità spinta. Così il sottosegretario Guido Bertolaso intende superare la disastrosa esperienza dei consorzi di bacino per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Caserta e Napoli. Efficienza è la parola d’ordine che traspare dall’ordinanza 3686 emanata il primo luglio scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e in cui, tra l’altro, è fissato al 31 dicembre del 2008 il termine ultimo per la creazione del nuovo maxi-consorzio che raggrupperà non solo i quattro soggetti casertani, ma anche i cinque della provincia di Napoli. Un deciso cambio di rotta che avrà, come primo effetto, quello di eliminare i consigli di amministrazione dei consorzi formati dai sindaci, soggetti politici che Bertolaso vuole allontanare dalla gestione. Sarà Alberto Stancanelli, ex collaboratore di Luigi Nicolais al ministero dell’Innovazione durante il governo Prodi, l’uomo individuato da Bertolaso per traghettare i consorzi verso la soppressione. Stancanelli dovrà nominare i supertecnici incaricati di seguire l’ultima fase di vita degli enti consortili. Per l’ordinanza, potrà sceglierli «tra i dirigenti dei consorzi soppressi o tra i segretari e dirigenti comunali dei comuni consorziati, cui spetta il compito di garantire la continuità nelle attività e nella gestione operativa dei consorzi medesimi, provvedendo a limitare proroghe dei servizi in gestione». La linea che Stancanelli seguirà sarà quella di scegliere esperti superpartes, di fuori regione se necessario, comunque al riparo dalle pressioni politiche che certamente arriveranno; anche perché, dei 1600 lavoratori tuttora in servizio presso i quattro consorzi casertani (140 al Ce1, 615 al Ce2, 400 al Ce3 e 457 al Ce4), molte decine, se non qualche centinaio, sarà posto in mobilità. Ancora non circolano numeri precisi, ma il requisito dell’efficienza, aggiunto anche agli ultimi dati diffusi da Bertolaso sul rapporto in Campania tra operatori ecologici e cittadini (3,5 ogni mille abitanti contro lo 0.8 del resto d’Italia), lasciano intendere che il periodo delle clientele e delle assunzioni facili è finito: non c’è più spazio, insomma, per i lavoratori che giocano a carte tutto il giorno. Entro il dieci luglio i consorzi presenteranno i bilanci e i documenti relativi agli organici; quindi Stancanelli nominerà i soggetti che sostituiranno gli attuali organi decisionali. Solo dopo, deciderà quelle che sono le esigenze dei singoli Comuni e il numero dei lavoratori in esubero, che andranno in mobilità se sono vicini alla pensione, o potranno essere spostati in altri settori dell’amministrazione. Ipotesi che terrorizza i lavoratori. Slitta inoltre la cosiddetta provincializzazione del ciclo. Nell’ordinanza le Province non vengono mai citate, se ne riparlerà nel 2009. E intanto. gli organici dei Consorzi sembrano non bastare: Isidoro Orabona, presidente del Geoeco (il Ce2), dice che chiederà però alla struttura di Bertolaso l’autorizzazione ad assumere almeno 50 stagionali. Mentre Gianluigi Santillo, presidente del Ce1, chiederà 40 lavoratori in più.