Il nord e la Puglia dicono sì ai rifiuti di Napoli

Una trattativa personale, condotta in modo serrato, e scandita dall’intervento del premier Berlusconi. Raffaele Fitto, ministro per i rapporti con le regioni, ha strappato il sì di quattro governatori ad accogliere i rifiuti della Campania. Nelle stesse ore, l’ambasciata italiana in Germania ha ottenuto la disponibilità di cinque nuovi inceneritori in terra tedesca per l’emergenza campana. Ci sono quattro regioni italiane nel piano del governo, dunque, nella delicata partita per risolvere la prima fase della crisi (via l’immondizia dalle strade) entro la fine del mese in corso. Ad accogliere i rifiuti campani saranno la Puglia guidata dal centrosinistra di Niki Vendola (successore dell’ex governatore Raffaele Fitto); la Lombardia guidata dal centrodestra di Roberto Formigoni; il Piemonte del centrosinistra di Mercedes Bresso; il Veneto del centrodestra di Giancarlo Galan. Ed è proprio Galan a non risparmiare stoccate agli amministratori campani: «Da parte del Governo mi è stato chiesto di far giungere in Veneto poche migliaia di tonnellate di rifiuti urbani. Ho risposto che, a fronte di un piano serio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, nel napoletano, avremmo potuto valutare l’ipotesi dell’arrivo in Veneto di sei o sette mila tonnellate. Continuo comunque a restare inorridito di fronte al fatto che né il sindaco di Napoli, né il presidente della Regione Campania - attacca Galan - avvertano il pur minimo impulso morale a sparire per sempre dalla scena politica. Mi dà fiducia soltanto la ferma posizione sostenuta dal presidente Berlusconi, deciso a riportare nell’Italia della civiltà la Napoli della Iervolino e di Bassolino». Le quattro regioni dettano così le «regole di ingaggio»: devono essere trasferite delle quantità limitate e, il tutto, deve avvenire in brevi periodi. Ma tempi e modi potrebbero essere decisi nel corso di un vertice con i presidenti delle Regioni, che sarà convocato nei prossimi giorni alla presenza dello stesso sottosegretario Guido Bertolaso. Una trattativa delicata, quella di Raffaele Fitto, che ha un preciso retroscena: l’accordo con Vasco Errani, presidente della conferenza delle regioni e delle province autonome, nonché governatore dell’Emilia Romagna, a non portare in assemblea il caso Campania. Si è preferito la trattativa personale. Fitto ha potuto così giocare su quattro tavoli separati. Ed ha strappato l’assenso della Bresso, in cambio dei fondi per l’alluvione in Piemonte: «Un gesto doveroso, il nostro, dal punto di vista istituzionale e per l’interesse dell’Italia - spiega Mercedes Bresso - oltre che un segno di solidarietà nei confronti di nostri concittadini che stanno vivendo una drammatica situazione d’emergenza. Proprio oggi - aggiunge - abbiamo avuto conferma dal sottosegretario Bertolaso del prossimo arrivo dei fondi per l’emergenza successiva all’alluvione che ha colpito il Piemonte ormai più di un mese fa. Fitto ci ha assicurato i primi 20 milioni di euro e domani mattina ci confermerà, se riuscirà ad ottenerli in sede Cipe, i restanti 30 milioni». Più complessa la partita con Veneto e Lombardia, dove la Lega nei giorni scorsi (con l’ex ministro Castelli) aveva ribadito il no secco ai rifiuti in Campania. A sbloccare lo stallo, l’intervento del presidente del consiglio Berlusconi, che punta dritto al primo step del suo mandato: liberare le strade della Campania dai rifiuti. Ora tocca a Bertolaso concordare tempi e modi dello smistamento. Non tutte le regioni sono attrezzate a ricevere la stessa quantità e qualità dei rifiuti. Si lavora su discariche e siti di stoccaggio disponibili. Si approntano contratti e regole di smistamento, in uno scenario che vede ancora l’hinterland napoletano e casertano nella morsa di 18mila tonnellate di rifiuti.