Rifiuti, Berlusconi recluta tremila alpini
Oggi la quarta visita di Silvio Berlusconi in città, con la significativa presenza del premier ad Acerra nella sede del termovalorizzatore. L’impianto è il simbolo della svolta nella crisi, almeno nelle attese del Cavaliere. Sopralluoghi, incontri, ricognizioni. Il presidente del Consiglio torna per fare il punto sull’emergenza. Si annuncia però una giornata tesa. I comitati contro la discarica di Chiaiano accoglieranno il capo del governo con il «soft walking reload»: oltre cento auto transiteranno in tangenziale a passo d’uomo paralizzando il traffico. Una forma di protesta attuata già una settimana fa e che Berlusconi stesso stigmatizzò: «No a proteste al limite dell’anarchia, adotteremo la linea dura perché binari e strade non possono restare occupati». Intanto ieri sera tre ordigni rudimentali, tipo bombolette di gas da campeggio, innescati, sono stati lanciati in via Marano-Pianura nei pressi dell’area destinata a ospitare la discarica di Chiaiano, presidiata dalle forze dell’ordine, e uno degli ordigni è esploso ma senza fare danni. Quella di ieri sul fronte rifiuti è stata una giornata calda. Molte le novità a partire dalla chiamata che lo stesso premier e il sottosegretario Giovanardi hanno fatto agli alpini: ne arriveranno oltre 3000 per aiutare i napoletani. E poi le marce di protesta ad Agnano e Bagnoli contro la costruzione dell’inceneritore. Con il sindaco Iervolino che risponde seccata: «Protestino pure, ma ora è tutto nelle mani di Bertolaso». Oggi, dunque il ritorno del capo del governo: Berlusconi dovrebbe atterrare a Napoli intorno alle 12, poi sosta a palazzo Salerno per un breafing con la struttura del sottosegretariato. Alle 13,30 pranzo in Prefettura dove allo stesso tavolo ci saranno i sindaci interessati dal decreto rifiuti, a partire dalla Iervolino. Poi il premier ha a disposizione due opzioni: ritornare a Capodichino e in elicottero fare un giro su Chiaiano e la stessa Acerra oltre che su tutta la provincia per verificare da vicino il grado dell’emergenza, oppure andare ad Acerra in auto attraversando i comuni martoriati dalla crisi. Molte tappe - al suo fianco ci sarà sempre il capo della protezione civile Bertolaso - nel corso delle quali il premier illustrerà altri passaggi decisivi del piano rifiuti. Ieri ci ha pensato Giovanardi a rivelare la mossa degli alpini: «Lo deciderà Bertolaso come impegnarli - dice - credo comunque che lavoreranno anche sulla differenziata. La cosa più importante è il loro sì. Napoli è una parte della casa comune chiamata Italia». Ancora più chiaro sulla materia il consigliere nazionale dell’associazione nazionale alpini (oltre 380mila gli iscritti) Cesare Lavizzari: «Noi siamo pronti anche tra dieci giorni, credo che arriveremo però quando il picco della crisi sarà passato. Il nostro sarà un contributo di solidarietà. Non è che dobbiamo spiegare ai napoletani come si fa la differenziata, piuttosto vogliamo portare speranza in una città bistrattata. Quando la patria chiama noi ci siamo sempre». L’operazione è già quasi pronta: «Abbiamo una riunione a Milano in Prefettura dopo saremo più chiari. Arriveremo in turni da 300, ogni turno dovrebbe durare una settimana». E mentre gli alpini si preparano, è sempre polemica sulla scelta del sindaco di indicare Agnano quale sede dell’inceneritore. «Ci si può convincere - dice la Iervolino - ragionando se poi si vuole protestare lo facciano pure. Ora è tutto nelle mani di Bertolaso. Se Agnano è zona sismica allora non è adatta nemmeno a ospitare il Forum delle culture sul quale tutti sono d’accordo». Momenti di tensione alla Municipalità di Bagnoli, in assemblea fino a notte fonda. I manifestanti per dieci minuti ha bloccato il dibattito.