Venti comuni depositano atti contro Impregilo, Fibe e Italimpianti

Processo rifiuti, più udienze e cambio del collegio giudicante

Domani in aula, Bassolino tra gli imputati
1 luglio 2008 - Leandro del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Un calendario serrato - due udienze a settimana fino alla sospensione estiva - e un probabile cambio di collegio. Torna in aula il processo rifiuti (imputato tra gli altri il governatore Antonio Bassolino), dibattimento che entrerà nel vivo a pochi giorni dalla sospensione feriale. Date d’udienza e cambi di collegio saranno ufficializzati domani mattina. Gli atti del processo dovrebbero passare dalla quinta sezione penale collegio C (Donzelli, Tammaro, Guardiano), alla quinta sezione penale collegio A (Rabuano, Sassone, Scaramella). Un trasferimento necessario - è il ragionamento dei vertici del Tribunale - vista l’incompatibilità di un giudice destinato ad entrare nel collegio C. Com’è noto, infatti, il giudice Alfredo Guardiano è destinato a lasciare la quinta collegio C, per far posto al gip Todisco, che si è però occupato in passato dell’inchiesta per aver firmato una proroga delle indagini. Motivi che spingono il presidente Carlo Alemi a ragionare d’anticipo. A questo punto la parola passa al presidente Clara Donzelli. L’udienza di domani potrebbe servire a fissare anche una bozza di calendario. La prossima udienza potrebbe essere fissata addirittura per sabato e si dovrebbe procedere con due appuntamenti a settimana (lunedì e mercoledì) fino al 21 luglio, ovviamente dinanzi a una composizione collegiale differente. Intanto, la cancelleria della quinta sezione è in piena attività. Gli avvocati di una ventina di comuni (i penalisti Cesare Domenico, Luciano Costanzo, Carla della Cioppa, Clemente Enzelmi, Vincenzo Guida, Luigi Iannettone, Alfonso Quarto, Pasquale Vigliotti) hanno depositato una richiesta di citazione come responsabili civili a carico di Impregilo, Fibe Campania, Fisia Italimpianti, commissariato per l’emergenza rifiuti. Obiettivo è individuare responsabilità civilistiche nelle società, in caso di condanna degli amministratori pubblici e privati. Truffa, falso, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio le accuse contestate dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo e dall’aggiunto Aldo De Chiara. Ventotto gli imputati, oltre al governatore Bassolino, anche il suo vice Raffaele Vanoli e l’ex cabina di regia del gruppo Impregilo. È il processo dei 900 testi. La Procura si affida a 86 potenziali testimoni, tra i quali i due successori del governatore Bassolino in sella al commissariato di governo - Catanacci e Bertolaso - ma anche al subcommissario Massimo Paolucci (che viene citato anche dalla difesa di Bassolino, rappresentata dai penalisti Giuseppe Fusco e Massimo Krogh). I difensori del governatore citano invece Gianni De Gennaro e Gianni Letta, oltre ai monsignor Riboldi (vescovo emerito di Acerra, comune dell’inceneritore), Alfonso Pecoraro Scanio e Willer Bordon per il «no» ambientalista a discariche e termovalorizzatori. Il penalista Luigi Tuccillo, che assiste Armando Cattaneo di Fibe, chiede invece di ascoltare alcuni commissari e ragionieri dei cinque capoluoghi, l’avvocato Giovanbattista Vignola, difesore di Vanoli, cita dieci testi, tra cui il direttore generale del ministero Gianfranco Mascazzini; l’ex subcommissario Giulio Facchi - difeso dal penalista Riccardo Polidoro - punta su 24 potenziali testimoni, mentre il difensore di Piergiorgio Romiti, il penalista Michele Cerabona, si affida a sette esperti di gestione del ciclo rifiuti. Il penalista Alfonso Maria Stile, che assiste la società Impregilo, punta ad ascoltare 551 sindaci indicati dalla Procura come parti offese. Imputati anche esponenti dell’ex gestione commissariale dell’emergenza rifiuti, tra cui i sette capimpianto (difesi dai penalisti Ilaria Criscuolo e Alfonso Furgiuele), Acampora, Sorace e Asprone (difesi da Lucio Majorano e Claudio Botti e Orazio Cicatelli).

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