"Diossina, piombo e cadmio Presidente, ma chi ci salverà?"
1 luglio 2008 - Antonio Corbo
Fonte: Repubblica Napoli
Berlusconi sceglie una vecchia scena. Quella dei grandi eventi. Arriva ad Acerra dal cielo. Come nel calcio: 1985, sulle note di Apocalypse Now il suo elicottero scese lentamente su Milanello.
Il camion con i lampeggianti accesi, non si sa perché, gira da solo nel deserto. Scirocco e soldati spazzolano il cantiere fermo. Ore 17, manca un giorno, ci siamo.
Alla stessa ora in questura si discute il piano. Il capo della Digos Antonio Sbordone sembra tranquillo come il questore vicario Giovanni Fiorentino, anche Giovanni De Stefano dirigente del Commissariato porta da Acerra i suoi sondaggi rassicuranti. I comitati si faranno vedere più che sentire, il sindaco Marletta batte sulle bonifiche invocate e mai fatte, ma i cittadini sono ormai distanti. È tanto tempo che sentono parlare di inceneritore, hanno smesso di contestare, si celebra il decennale del "Progetto Acerra" o la ripresa dei lavori dopo altri dieci mesi persi?
«Ora sappiamo perché da sabato ci sono i soldati, Cantiere fermo, nessuno protesta, quindi? Si allestiva la scenografia stile Mediaset per la conferenza. Meglio se il premier fosse venuto al centro della città, dove ha pure raccolto 13 mila voti. Invece che nella caserma dell´inceneritore. Ma noi con senso di responsabilità istituzionale accoglieremo il presidente del Consiglio sperando che finisca l´emergenza», dice agrodolce Andrea Piatto, assessore all´ambiente del Comune. Il sindaco Espedito Marletta propone uno strappo al programma. «L´inceneritore è un luogo isolato, squallido. Siamo pronti ad accogliere con tutti gli onori il premier nel Castello baronale che rappresenta meglio la nostra città». Il Castello ha quasi mille anni, l´orgoglio di Acerra prevale sulla delusione. Berlusconi è qui per arginare l´emergenza rifiuti e riaprire il cantiere, anche i politici di segno opposto riconoscono che non c´è alcuna sua responsabilità nel caos dei rifiuti e nel ritardo degli impianti. Guido Bertolaso cura anche i rapporti diplomatici: chiede che i camion di Asia facciano oggi da sfondo alla conferenza, non c´è alcuna preclusione quindi per la municipalizzata di Napoli, che si è candidata a gestire Agnano, con un ruolo magari anche ad Acerra.
«Il sindaco sta scrivendo una lettera da consegnare», informa l´assessore Piatto. «Meglio essere precisi e ricostruire la nostra tragedia. Il sindaco si è tanto battuto ma nessuno è intervenuto per bonificare le aree». Accanto all´inceneritore, sono ormai alte le colline di rifiuti nelle piazzole 2,3 e 7. Sull´ultima isola si sono pronunciati Tar e Consiglio di Stato in favore Comune di Acerra. Niente è cambiato nel sito di stoccaggio su suoli Fibe. Accanto, i contadini coltivano gli orti: sono contaminati dai rifiuti contigui? Nessuno sa se vi è mai stato un controllo, nei mercati quintali di ortaggi arrivano dal verde grigio polvere di Contrada Pantano.
Ivana Russo Spena è un ingegnere, specialista in ambiente. È una delle voci dotte del "Dovea", acronimo del comitato "Donne Ventinove Agosto". Il giorno del 2004 che segnò la resa di Acerra e l´inizio del cantiere per l´inceneritore. «Non solo diossina, vorrei sapere qualcosa di ufficiale anche sul piombo che condiziona il 10 per cento delle coltivazioni e sul cadmo. Abbiamo tre nemici, non solo l´inceneritore». La Russo Spena è scettica sui tempi. «Si arriverà al 2010, occorrono dai 12 ai 18 mesi per prove e collaudi. Manca la camera refrattaria». Forse annunciato oggi anche il nuovo "rup", responsabile unico del procedimento. Il tecnico del Commissariato era tra i venti arrestati di maggio.
Sui tempi, fonti vicine a Fibe rettificano: il lavoro ad Acerra è al 92 per cento, ancora più avanti dell´86 annunciato da Bertolaso. «Sono state già montate le caldaie ed effettuati i pressure-test. Occorre il montaggio meccanico sulle tre linee, le prove di collaudo. per la prima linea bastano due o tre mesi dopo la ripresa dei lavori». Coincide quindi con l´annuncio di Bertolaso: entro l´anno funzionerà la prima linea, per le prove. ma non sarà certo in attività il termovalorizzatore. Bisogna anche richiamare i tecnici: i 550 che lavoravano si sono dispersi in altre attività, dopo lo stop di settembre. Per Fibe lavoravano in subappalto una ventina di società, in particolare la "Gallo" di Roma. Rientra la polemica sulla «discarica nella piazza Falcone e Borsellino» agitata dal centrodestra. Proprio ieri sono scaduti i termini per la gara d´appalto. La fontana, intasata da lattine di bibite, sarà ripristinata.
Due gipponi del carabinieri presidiano l´impianto con un´auto della polizia. I soldati sono dentro. Singolare il contrasto fra le targhe: «Centro di interesse nazionale, zona con vigilanza armata», avverte l´esercito lungo delle inferriate. Di fronte, se possibile da rimuovere stamane, quella più grande di un ambulante, legno ruvido e spray nero. "Panini a mt 150". Invito per le maestranze ieri, i soldati oggi. Quando si dice: il business dei rifiuti.
La Russo Spena chiederà a Berlusconi di spostare i militari. «Che ci fanno lì dentro? Meglio se si spostano nelle due stradine vicine: ostruite dai roghi. Ogni notte ad Acerra bruciano le balle di stracci. Altri veleni e degrado». Ormai tutto sembra nulla, indifferente la città: discariche abusive e rifiuti tossici. Con diossina, piombo, cadmo da analizzare, ma quando? Acerra è rassegnata a tutto. Ed oggi dal cielo aspetta che arrivi Berlusconi.
Il camion con i lampeggianti accesi, non si sa perché, gira da solo nel deserto. Scirocco e soldati spazzolano il cantiere fermo. Ore 17, manca un giorno, ci siamo.
Alla stessa ora in questura si discute il piano. Il capo della Digos Antonio Sbordone sembra tranquillo come il questore vicario Giovanni Fiorentino, anche Giovanni De Stefano dirigente del Commissariato porta da Acerra i suoi sondaggi rassicuranti. I comitati si faranno vedere più che sentire, il sindaco Marletta batte sulle bonifiche invocate e mai fatte, ma i cittadini sono ormai distanti. È tanto tempo che sentono parlare di inceneritore, hanno smesso di contestare, si celebra il decennale del "Progetto Acerra" o la ripresa dei lavori dopo altri dieci mesi persi?
«Ora sappiamo perché da sabato ci sono i soldati, Cantiere fermo, nessuno protesta, quindi? Si allestiva la scenografia stile Mediaset per la conferenza. Meglio se il premier fosse venuto al centro della città, dove ha pure raccolto 13 mila voti. Invece che nella caserma dell´inceneritore. Ma noi con senso di responsabilità istituzionale accoglieremo il presidente del Consiglio sperando che finisca l´emergenza», dice agrodolce Andrea Piatto, assessore all´ambiente del Comune. Il sindaco Espedito Marletta propone uno strappo al programma. «L´inceneritore è un luogo isolato, squallido. Siamo pronti ad accogliere con tutti gli onori il premier nel Castello baronale che rappresenta meglio la nostra città». Il Castello ha quasi mille anni, l´orgoglio di Acerra prevale sulla delusione. Berlusconi è qui per arginare l´emergenza rifiuti e riaprire il cantiere, anche i politici di segno opposto riconoscono che non c´è alcuna sua responsabilità nel caos dei rifiuti e nel ritardo degli impianti. Guido Bertolaso cura anche i rapporti diplomatici: chiede che i camion di Asia facciano oggi da sfondo alla conferenza, non c´è alcuna preclusione quindi per la municipalizzata di Napoli, che si è candidata a gestire Agnano, con un ruolo magari anche ad Acerra.
«Il sindaco sta scrivendo una lettera da consegnare», informa l´assessore Piatto. «Meglio essere precisi e ricostruire la nostra tragedia. Il sindaco si è tanto battuto ma nessuno è intervenuto per bonificare le aree». Accanto all´inceneritore, sono ormai alte le colline di rifiuti nelle piazzole 2,3 e 7. Sull´ultima isola si sono pronunciati Tar e Consiglio di Stato in favore Comune di Acerra. Niente è cambiato nel sito di stoccaggio su suoli Fibe. Accanto, i contadini coltivano gli orti: sono contaminati dai rifiuti contigui? Nessuno sa se vi è mai stato un controllo, nei mercati quintali di ortaggi arrivano dal verde grigio polvere di Contrada Pantano.
Ivana Russo Spena è un ingegnere, specialista in ambiente. È una delle voci dotte del "Dovea", acronimo del comitato "Donne Ventinove Agosto". Il giorno del 2004 che segnò la resa di Acerra e l´inizio del cantiere per l´inceneritore. «Non solo diossina, vorrei sapere qualcosa di ufficiale anche sul piombo che condiziona il 10 per cento delle coltivazioni e sul cadmo. Abbiamo tre nemici, non solo l´inceneritore». La Russo Spena è scettica sui tempi. «Si arriverà al 2010, occorrono dai 12 ai 18 mesi per prove e collaudi. Manca la camera refrattaria». Forse annunciato oggi anche il nuovo "rup", responsabile unico del procedimento. Il tecnico del Commissariato era tra i venti arrestati di maggio.
Sui tempi, fonti vicine a Fibe rettificano: il lavoro ad Acerra è al 92 per cento, ancora più avanti dell´86 annunciato da Bertolaso. «Sono state già montate le caldaie ed effettuati i pressure-test. Occorre il montaggio meccanico sulle tre linee, le prove di collaudo. per la prima linea bastano due o tre mesi dopo la ripresa dei lavori». Coincide quindi con l´annuncio di Bertolaso: entro l´anno funzionerà la prima linea, per le prove. ma non sarà certo in attività il termovalorizzatore. Bisogna anche richiamare i tecnici: i 550 che lavoravano si sono dispersi in altre attività, dopo lo stop di settembre. Per Fibe lavoravano in subappalto una ventina di società, in particolare la "Gallo" di Roma. Rientra la polemica sulla «discarica nella piazza Falcone e Borsellino» agitata dal centrodestra. Proprio ieri sono scaduti i termini per la gara d´appalto. La fontana, intasata da lattine di bibite, sarà ripristinata.
Due gipponi del carabinieri presidiano l´impianto con un´auto della polizia. I soldati sono dentro. Singolare il contrasto fra le targhe: «Centro di interesse nazionale, zona con vigilanza armata», avverte l´esercito lungo delle inferriate. Di fronte, se possibile da rimuovere stamane, quella più grande di un ambulante, legno ruvido e spray nero. "Panini a mt 150". Invito per le maestranze ieri, i soldati oggi. Quando si dice: il business dei rifiuti.
La Russo Spena chiederà a Berlusconi di spostare i militari. «Che ci fanno lì dentro? Meglio se si spostano nelle due stradine vicine: ostruite dai roghi. Ogni notte ad Acerra bruciano le balle di stracci. Altri veleni e degrado». Ormai tutto sembra nulla, indifferente la città: discariche abusive e rifiuti tossici. Con diossina, piombo, cadmo da analizzare, ma quando? Acerra è rassegnata a tutto. Ed oggi dal cielo aspetta che arrivi Berlusconi.