I tecnici a Macchia Soprana «Lavori? Tutti a regola d’arte»

Al sopralluogo nessun inviato di Bertolaso
29 giugno 2008 - Oreste Mottola
Fonte: Il Mattino Salerno

Serre. Macchia Soprana, un capitolo chiuso: Bertolaso ha già dato le sue valutazioni, le ha formalizzate per iscritto, e non ci sta a passare per "l'esame" di una commissione tecnici, gran parte dei quali coinvolti, chi progettista e chi collaudatore, nella gestione delleopere interne alla discarica. «L'area avrebbe richiesto importanti opere di bonifica prima di poter essere utilizzata». Ed ancora: «Risulta addirittura ricorrente un rischio di cedimenti strutturali nelle opere progettate e realizzate»: queste le considerazioni del sottosegretario all'emergenza rifiuti. Di conseguenza sotto il verbale che fa il punto della visita odierna agli ultimi lavori per la discarica di Macchia Soprana, «tutti eseguiti a regola d'arte», come si conclude l'ispezione, non c'è la firma e l'avallo dei tecnici di Guido Bertolaso. «Quando li abbiamo chiamati ci hanno fatto sapere che già avevano tenuto da soli il loro sopralluogo» trapela dall'area tecnica del comune di Serre. E' un fatto che la struttura per l'emergenza rifiuti continua per la sua strada già resa ampiamente nota dall'ordinanza che ha portato alla chiusura della discarica e, pur condita con diverse opinioni in libertà, peraltro evidenziate a suo tempo anche nelle intercettazioni telefoniche rese note a seguito dell'operazione "Rompiballe". «Quando ho preso visione della relazione Bertolaso la notte non ci ho dormito, ho avuto episodi di tachicardia ed eccesso di sudorazione» Cornetta fa il medico di se stesso. Ed ancora: «Ci diceva che c'eravamo messi in casa un mostro. Si parlava di problemi di staticità e di rischio cedimenti. Venivano insinuati dubbi sulla progettazione, realizzazione e gestione del sito. Va però consentito a me, piccolo sindaco del paese che si è sacrificato, di chiedere chiarezza, attraverso un sopralluogo, alla presenza di tutto il tavolo ministeriale, per verificare la reale sussistenza dei pericoli paventati dal sottosegretario. Che è arrivata solo in parte. C'era però il professore Michele Brigante, un cattedratico di sicura fama, se lui dice che posso dormire sonni tranquilli, mi fido…». I tecnici oggi hanno preso visione dei luoghi si sono riservati valutazioni successive sui lavori, che «pur eseguiti a regola d'arte» possono presentare effetti controversi. In particolare sull'utilità del grande parallelepipedo di cemento, tre metri di altezza, chiamato a contenere la montagnola della vasca 4, che è alta più di venti metri. «Se si dice che il puntellamento della vasca 4 è adeguato, io propongo – dice Cornetta – di approfittare dello stop anticipato allo sversamento dei rifiuti e di portarci tutto ciò che è contenuto nel sito di stoccaggio, la prima vasca realizzata, così come richiesto dalla magistratura, così da rimuovere le motivazioni del provvedimento di sequestro». Non certo per riaprire la discarica ma per effettuare con la maggiore libertà di movimento possibile di quei provvedimenti, così come richiesto dallo stesso Bertolaso, «volti a scongiurare pericoli per l'incolumità pubblica e per la salubrità dell'ambiente, con la bonifica e messa in sicurezza, nonché quelli finalizzati alla corretta gestione post – mortem della discarica». Sulla vicenda interviene anche l'opposizione a Cornetta che tira in ballo, tramite il consigliere Angelo Gallo, oltre ai problemi d'ordinaria sopravvivenza delle oltre 60 famiglie che vivono nei dintorni, anche «L'alterazione ambientale dell'intera area con gravi ripercussioni che potrebbero portare alla scomparsa di una specie vegetale molto rara denominata Carex Grioletii Roemer».

 

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