Esercito ad Acerra. Il sindaco: «Assurdo»
NAPOLI – Arrivano i bersaglieri ad Acerra. Settanta militari, ieri mattina, sono entrati nella zona del termovalo-rizzatore e l’hanno delimitata con cartelli che fanno esplicito riferimento al decreto sull’emergenza rifiuti, descrivendo l’area come di interesse nazionale, protetta da sorveglianza armata e con accesso vietato. Un blitz che conferma quanto anticipato ieri al Corriere del Mezzogiorno dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni: «Bertolaso mi ha detto che all’inizio della prossima settimana cominceranno i lavori per il completamento del termovalorizzatore di Acerra». Dallo staff del sottosegretario, però, massima prudenza. «Preferiamo evit-re di annunciare date e scadenze perchè troppe volte, in passato, non sono state rispettate». L’impianto è pronto al novanta per cento e dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2008, quando sarà accesa la prima linea di com-bustione.
L’Esercito provvederà alla sorveglianza interna dell’area e degli accessi, mentre il perimetro esterno sarà controllato dalle forze dell’ordine. La presenza dei militari nel cantiere del termovalorizzatore ha suscitato reazioni e polemiche. «A distanza di cinque anni – dice il sindaco di Acerra, Espedito Marletta – Berlusconi ripete la scelta di militarizzare lo scontro ed utilizza le risorse dello Stato per difendersi dai cittadini».
Il caso rifiuti, intanto, suscita interventi e polemiche an-che nel resto d’Italia. Motivo: la richiesta del governo Berlusconi alle Regioni di accogliere sin dalla prossima settima-na l’immondizia – 30.000 tonnellate almeno - che resta in strada, non raccolta, soprattutto in provincia di Napoli. Sardegna ed Emilia paiono disposte ad aprire le loro discariche ed i loro impianti alla spazzatura campana. Renato Soru si dice «sconcertato per il persistente ed egoistico atteggiamento di chiusura da parte di tante aree». L’Umbria è di parere diverso. «Abbiamo già dato», fa sapere l’assessore regionale all’Ambiente, Lamberto Bottini. Ricorda, tra l’altro, che alcuni anni fa la sua regione accettò la spazzatura, ma non ha mai ricevu-to dal Commissariato i soldi previsti nell’accordo. Un episodio raccontato in maniera assai colorita dall’ex prefetto Corrado Catenacci, in Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. «All’Umbria abbiamo fatto un paccotto», disse il funzionario agli allibiti parlamentari.
In Lombardia, invece, il sottosegretario alle Infrastruttu-re, Roberto Castelli, smentisce quel che solo ieri aveva dichiarato il governatore Formigoni. Quest’ultimo aveva garantito la disponibilità della sua regione ad accogliere circa 6000 tonnellate di rifiuti. Il sottosegretario leghista frena: «La spazzatura arriverà soltanto quando e se, nella conferenza Stato-Regioni, tutte le Regioni dovessero dare all’unanimità il benestare a farsi carico dell’immondizia campana. Il che, al momento, è assolutamente improbabile». Proprio sulla questione rifiuti, dal segretario dei Ds, Walter Veltroni, parte un attacco frontale alla Lega. Chie-de: «Perché Bossi e Calderoli hanno fatto solo ora l’appello al Nord, affinché riceva i rifiuti di Napoli, e non nei giorni passati? Per ragioni politiche e di propaganda. Il che mi fa orrore». Replica il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli: «Accuse disgustose. Il problema della Campania è stato affrontato dal Governo in maniera seria e strutturale». A Sant’Arcangelo Trimonti, la discarica del Beneventano, è stato bloccato dai militari un terzo camion con materiale radioattivo al di sopra della soglia tollerabile, dopo i due dei giorni scorsi. Proveniva da Acerra. E’ fermo, in attesa delle decisioni della magistratura.
Sopralluogo dei tecnici del ministero dell’Ambiente, dell’Arpac e del Consorzio di Bacino Salerno 2 nella discarica di Macchia Soprana, chiusa giorni fa da Bertolaso. Secondo il sottosegretario ci sono rischi di cedimenti strutturali. Opposta la valutazione dei tecnici che hanno visitato ieri l’impianto: «Allo stato attuale non si rilevano rischi di cedimenti strutturali, né condizioni di pericolo per l’incolumità pubblica». Per il sindaco di Serre, Palmiro Cornetta, «il sopralluogo era un atto dovuto al fine di tranquillizzare i cittadini i quali, nei giorni scorsi, sono stati travolti da notizie allarmanti circa la sicurezza della discarica».