Stangata-rifiuti I rifiuti, i conti

Consorzi: i Comuni costretti ad assumere

Operai-fantasma ai Consorzi, spreco da 35 milioni
Enti locali costretti ad assumere 1362 lavoratori in esubero: sarà stangata sulla Tarsu
29 gennaio 2014 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Almeno trentacinque milioni di euro all'anno: tanto costeranno ai cittadini campani i lavoratori eccedenti dei consorzi di bacino che dovranno essere assunti dai Comuni per «i compiti di vigilanza ambientale, di prevenzione del fenomeno di abbandono incontrollato dei rifiuti, di controllo della qualità del servizio e di gestione degli impiantì a supporto del ciclo» come stabilito dalla legge regionale di riorganizzazione del ciclo dei rifiuti pubblicata lunedì sul Bure. I lavoratori in eccedenza sono 1362, la legge precisa che dovranno essere assunti con il contratto di Federambiente che prevede quattordici mensilità, quindi il costo medio di ogni lavoratore supererà i 30 mila euro all'anno che moltìplicato per il numero dei dipendenti che non hanno alcun compito da svolgere, ci fa superare i 35 milioni. Attualmente il personale nei ruoli (dire m servizio sarebbe un controsenso) del consorzio Napoli-Caserta costa 3 milioni e mezzo al mese. Dal governo dovrebbero arrivare 32 milioni per la riqualificazione del personale. Ma la cifra è ipotetica: in un primo momento si era parlato di 48 milioni, poi dopo una serie di incontri ai quali hanno partecipato anche i sindacati, i milioni da spendere si sono ridotti a 32. Consorzi e lavoratori in esubero Si era ipotizzata una norma ad hoc nel decreto per la Terra dei Fuochi, poi non se ne è fatto nulla. Anzi, il Parlamento ha approvato un emen damento presentato da Massimiliano Manfredi e Arturo Scotto per inserire tra i soggetti attuatori degli interventi di bonifica anche le società partecipate della Regione. Quindi Astir e Arpac Multiservizi, altre 712 persone da impiegare perii ciclo dei rifiuti, che però sarebbero pagate dalla Regione attingendo dai fondi dei piani azione e coesione. I consorzi di bacino, invece, saranno pagati direttamente dagli sfortunati abitanti della Campania attraverso la tassa sui rifiuti mentre i Comuni non potranno fare assunzioni fino al loro completo riassorbimento. Compito non facile visto che gli organici dei consorzi sono stati gonfiati negli anni da decine e decine di assunzioni clientelari, come sostengono i magistrati che sul tema hanno avviato una serie di inchieste giudiziarie, non ultima quella che ha coinvolto l'exsottosegretario Nicola Cosentino. La legge regionale prevede anche penalità per i Comuni che non procederanno alle assunzioni. E infatti al comma 4 dell'articolo 13 si specifica: «È condizione per la concessione di contributi o di finanziamenti regionali per il ciclo di gestione dei rifiuti, a qualunque titolo anche a valere sui fondi strutturali, l'assegnazione e il trasferimento agli affidatari o ai gestori del servizio integrato o delle singole fasi di cui esso si compone, del personale dipendente dal Consorzio unico di bacino delle province di Napoli e Caserta». E, tanto per completare il quadro, al comma 6 si specifica che i Comuni dovranno assumere anche i dipendenti dei consorzi che rifiutaro no il passaggio alle società provinciali, anche se la magistratura del lavoro aveva rigettato i loro ricorsi. Una vittoria del Sindacato Azzurri, come sottolinea il portavoce Vincenzo Guidotti: «Noi avevamo sempre sostenuto che i lavoratori dovevano essere assunti dagli enti locali con il contratto Federambiente. E la Regione ci ha dato ragione». Il Comune di Napoli, poi, era già stato obbligato da una norma del 2008 ad assorbire le 355 unità del consorzio Napoli 5. Adesso formerà un Ato (ambito territoriale ottimale che gestirà gli impianti e l'intero ciclo) coniComunidiAcerra,Afragola, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casoria, Crispano, Frattaminore e quindi dovrà farsi carico di una nuova quota di lavoratori. La norma regionale, d'altra parte, non tiene in alcun conto la pianta organica approvata da Bertolaso che prevedeva 424 esuber

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