La Municipalità è contraria, Il patron di Canale 21; "No, porterà sviluppo"

Termovalorizzatore nell'ex area Nato.

L'area dell'ex base Nato di Agnano dovrà ospitare l'impianto di napoli. Lo ha deciso la giunta Iervolino
24 giugno 2008 - Paolo Cuozzo
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Il termovalorizzatore di Napoli si farà nell'ex spaccio della Nato in via Scarfoglio ad Agnano, nella municipalità di Bagnoli-Fuorigrotta; quindi nel comprensorio dell'oasi degli Astroni ai confini con Pozzuoli, in un'area privata da esproriare di cinque ettari.
Si tratta di una zona a ridosso della sede dell'Asìa a settecento metri da viale giochi del Mediterraneo — dove si celebrerà la parte centrale del Forum delle Culture nel 2013 — e a un chilometro e 700 metri in linea d'area dalla zona di Bagnoli dove è in corso la lenta bonifica della zona della ex Italsider.
Il giorno dopo l'ok alla discarica di Chiaiano, dunque, e nello stesso giorno dell'approvazione del nuovo piano comunale per la differenziata (con altri 14 milioni previsti che si uniscono ai 30 già stanziati), il mosaico a cui lavorano Comune e governo per uscire dall'emergenza-rifiuti si compone di un altro tassello importante. La Iervolino, «rispettando il termine del 23 giugno», ha però, forse, indicando il quartiere Bagnoli- Fuorigrotta, intrapreso la scelta politicamente più difficile, «ma di responsabilità». Napoli segue così il modello Vienna, «dove — spiega la prima cittadina — il termovalorizzatore sorge in mezzo alle case e vicino all'università e all'ospedale, questo perché il termovalorizzatore non è un'apparecchiatura mortifera ». Ma è a Brescia che una delegazione di 35 persone si recherà il 4 luglio per vedere come funziona il termovalorizzatore della città lombarda ritenuto tra quelli più all'avanguardia in Italia. «Ci è parso giusto — ha sottolineato ancora — scegliere un territorio che avesse alcune caratteristiche: che fosse facilmente accessibile, il cui terreno non fosse inquinato in modo da poter lavorare immediatamente, e che consentisse per superficie la realizzazione dell'impianto che sarà un termovalorizzatore di città». Anche se la sindaca precisa: «Il Comune però indica l'area, ma non spetta certo a noi fare l'analisi dell'impatto ambientale».
Tramonta così l'ipotesi dell'ambito 13 di Napoli Est, cioè la zona delle raffinerie che l'assessore alla Nu, Gennaro Mola, aveva escluso da subito «perché si sarebbe trattato di bonificare grandi aree»; e anche quella di Scampia, dove pure si stava valutando di riutilizzare l'insediamento della ex Centrale del Latte. Invece no. L'inceneritore si farà nella municipalità di Bagnoli-Fuorigrotta, «dove però è già previsto l'impianto di compostaggio nella zona del parco a Bagnoli », tuona un inviperito Giuseppe Balzamo, presidente della Municipalità. Il quale, senza mezzi termini, bolla «questo Comune», come «un'armata Brancaleone», scagliandosi contro il vicesindaco Santangelo «che non è stato di parola — sbotta — visto che la settimana scorso ci aveva scritto che la zona occidentale non sarebbe stata interessata dalla costruzione del termovalorizzatore ». Balzamo dice così «chiaro e tondo» di non condividere la scelta, «che non capisco e che non so come prenderà la gente del mio quartiere, ma che però, se presa da un Comune come questo, che la sera dice una cosa e la mattina un'altra, mi fa essere speranzoso che domani le cose possano essere diverse ». Nel mirino del presidente della Municipalità ci finisce anche «il capogruppo del Pd, Antonio Borriello, che battendosi per non far fare il termovalorizzatore a Napoli est ha fatto prevalere logiche territoriali e non del Prg». Questo perché Balzamo ricorda che «nella zona degli Astroni occorre superare vincoli urbanistici e archeologici». Plaude invece alla scelta di Agnano Paolo Torino, proprietario della storica emittente privata Canale 21 che ha sede proprio in via Scarfoglio: «È una notizia positiva, una rinascita per l'area. E comunque sempre meglio un termovalorizzatore dell'incendio di rifiuti nella discarica a cielo aperto che vedo alle mie spalle mentre parlo a telefono col Corriere ». La delibera con la scelta dell'area di via Scarfoglio è da ieri già nelle mani di Bertolaso che ha espresso «vivo apprezzamento per la decisione della Iervolino ». Bertolaso farà effettuare i rilievi intervenendo con i poteri che il decreto sull'emergenza rifiuti gli riconosce.

 

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