Esercito in Terra dei fuochi, comitati critici
Hanno detto Strade militarizzate, a controllare sversamenti illeciti e roghi arriverà l'esercito
I controlli antiroghi nella Terra dei fuochi vedranno impegnato anche l'esercito italiano. Ieri è arrivato il via libera del Governo all'impiego dei militari (ottocento unità per due anni). Il provvedimento ha incassato le critiche del Coordinamento comitati fuochi che parla di «intervento straordinario, meglio sarebbe avere i genieri dell'esercito». Confermato lo stanziamento di 25 milioni di euro annui per il 2014 e il 2015, destinato allo screening sanitario gratuito per i residenti nella Terra dei Fuochi e nei comuni di Taranto e Statte (Ilva).
Via libera all'impiego dei militari per la sorveglianza nella Terra dei fuochi. Il placet è arrivato direttamente dal Governo. «L'esecutivo da parere favorevole all'impiego dell' esercito in Campania — ha annunciato il sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Aitano, coordinatore regionale del Nuovo centrodestra — per contrastare più efficacemente il fenomeno delle ecomafie nella zona al confine tra Napoli e Caserta». Era stato il deputato azzurro, Paolo Russo (nelle ultime ore preso di mira dalle contestazioni del Movimento 5 stelle) ad anticipare l'iniziativa a fine novembre scorso: «Saranno 850 i soldati schierati in servizio di pattugliamento attivo, affiancati da uomini delle forze dell'ordine, nella Terra dei fuochi. Un'attività che, secondo le previsioni, potrà durare oltre due anni, avvalendosi dei mezzi aerei in dotazione all'Esercito italiano. La copertura finanziaria è stata stabilita in due milioni di euro, con un forte abbattimento dei costi, dato che sono state preventivamente individuate le caserme, in particolare le strutture militari di Capodichino, dove i soldati alloggeranno». Critico il Coordinamento comitati fuochi che parla di «intervento straordinario, meglio sarebbe avere i genieri dell'esercito». I pentastellati si sono rifiutati di votare gli emendamenti di Forza Italia, suscitando l'ira del capogruppo azzurro Renato Brunetta: «Abbiamo ottenuto l'esenzione del ticket per i programmi di prevenzione e diagnostica precoce contro le malattie tumorali; l'invio dei militari; l'indicazione di parametri certi per le bonifiche e per l'utilizzo dell'ac qua di falda; siamo anche riusciti a fare in modo che per le bonifiche potranno essere utilizzate le risorse sequestrate ai clan e che negli appalti sarà applicato il modello Expo 2015 contro le infiltrazioni della criminalità. Sono questi i risultati che la Campania ha raggiunto grazie al lavoro dei nostri parlamentari. Quello dei grillini è solo l'atteggiamento di chi perde sul campo e ruba la palla». Ma ora che gli emendamenti approvati in commissione Ambiente della Camera hanno ridisegnato la fisionomia del testo, ecco dalle parole del presidente dell'organismo parlamentare, Ermete Realacci, quali sono i punti salienti del provvedimento: «Tra le novità più rilevanti vi è lo stanziamento di 25 milioni di euro annui, per il 2014 e il 2015, destinato allo screening sanitario gratuito per le popolazioni residenti nella Terra dei Fuochi e nei comuni di Taranto e Sfatte per quanto riguarda l'nva; l'aggiornamento e la pubblicazione dello studio Sentieri; il potenziamento degli studi epidemiologici. Con i Consigli consultivi, invece, il decreto apre a nuove forme di informazione e partecipazione da parte dei cittadini. L'introduzione del reato di combustione dei rifiuti potrà essere ulterior- mente rinforzato dal testo unificato sul rafforzamento dell'azione penale». Per Rossella Murom, direttore generale di Legambiente, e Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania «finalmente il decreto Terra dei fuochi e nva arriva in discussione alla Camera. Ben vengano le ultime modifiche apportate al provvedimento, rafforzato rispetto al testo approvato dal Consiglio dei ministri, che hanno l'obiettivo di contrastare la criminalità organizzata, di tutelare la salute e il benessere della collettività, salvaguardare l'agricoltura di qualità della Campania. Ma ancora si può fare molto per migliorare il testo. In Campania è necessario realizzare in tempi brevi le attività di controllo, monitoraggio e bonifica per consentire l'individuazione e la delimitazione dei terreni agricoli e delle falde acquifere contaminati e che non possono essere destinati alla produzione agroalimentare e prevedere da subito iniziative di mitigazione del rischio sanitario con campagne d'informazione rivolte alla collettività. È importante, inoltre, che venga garantita trasparenza e informazione tempestiva ai cittadini sui risultati e sui criteri utilizzati per individuare i siti ido nei e non idonei alle attività agricole». La Lega Nord, con il suo capogruppo in commissione Ambiente, Paolo Grimoldi, ha accusato: «I problemi della Campania devono essere risolti con i soldi della regione e chi ha male amministrato deve assumersi le proprie responsabilità. Sarebbe cosa buona se tutti i beni confiscati alla camorra fossero utilizzati come fondo per tutti quei siti inquinati che da decenni sono in attesa di bonifica. Come mai per il Sud i fondi si trovano sempre mentre per molte altre regioni, specie quelle del Nord, non vi si mette mai lo stesso zelo? Siamo alle solite, la Campania tutto prende e nulla dà».