Bonifica fantasma a Bagnoli, udienza preliminare a febbraio
NAPOLI - Inchiesta sulla bonifica fantasma nella zona industriale di Bagnoli, costata allo Stato 107 milioni di euro, si toma in aula il 3 febbraio: Giuseppe Pulii (coordinatore dipartimento ambiente Comune) e Raffaele lorio (ingegnere preposto alla dilezione lavori Ati Mwh Spa) hanno chiesto di essere ascoltati e il prossimo mese prenderanno la parola, poi il pubblico ministero Stefania Buda - titolare dell'inchiesta - rassegnerà le sue conclusioni. L'udienza preliminare è m corso di svolgimento dinanzi al giudice De Falco Giannone del tribunale di Napoli. Sul banco degli imputati ci sono 21 peisone accusate a vario titolo di truffa e di disastro ambientale. La procura lia trascinato in tribunale nomi noti del mondo politico partenopeo, ñÛ ha animato la società Bagnolifutura, nonché dirigenti di Comune e Provincia, di Arpa e Università e pure del ministero dell'Ambiente: tra gli altri, sono imputati Rocco Papa e Sabatino Santangelo, che m passato hanno ricoperto sia la carico di vicesindaco che quella di presidente pro tempore della Bagnolifutura; Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell'Ambiente oggi in pensione; Mario Hubler, direttore generale della Bagnolifutura; e Gianfranco Caligiuri, direttore tecnico della Bagnolifutura. Secondo l'impostazione accusatoria. nell'area industriale della zona flegrea dove sorgevano gli stabilimenti Italsider ed Eternit sono stati messi in campo una serie di interventi che non hanno riqualificato il territorio ma hanno "aggravato l'inquinamento dei suoli" determinando "un pericolo ambientale con immensa capacità diffusiva che coinvolge l'integrità della salute di un numero non individuabile di persone". Sotto il terreno del Parco dello Sport, ad esempio, sono stati sepolti rifiuti tossici: gli inquirenti hanno scoperto le "'morchie", residui gommosi della lavorazione di petrolio: sono state lavorate e mescolate al terreno quando invece andavano smaltite in discariche specializzate come richiede la legge. E pensare che in quell'area sarebbe dovuto sorgere un grande parco pubblico funzionale alla pratica di numerosi sport all'aperto con tanto di arca destinata a zona campeggio.