Fino al 30 giugno la gestione del servizio resta alla Provincia. Pentangelo: prima vogliono cancellarci e poi ci affidano ruoli essenziali

Rifiuti, il `pasticciaccio` della proroga

Corsa contro il tempo per mini-affidamenti da 5 mesi. Che costeranno di più del solito
3 gennaio 2014 - Maria Bertone
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - Altri sei mesi d'incertezza. Altn sei mesi in cui la Provincia dovrà anticipare i soldi che non sempre i Comuni versano nelle sue casse. Altre sei mesi per i quali il rischio che qualcosa vada storto e il servizio si blocchi è sempre dietro l'angolo. Eccolo, il 'pasticciaccio' del decreto milleproroghe, che ha allungato di sei mesi la vita alla Sapna. Quando ormai i soci avevano convocato l'assemblea per decretarne lo scioglimento è arrivata la comunicazione da Roma. E va da sé che l'incontro, convocato per ieri, non si è più tenuto. La Provincia, dunque, pur tra mille incertezze, continuerà a gestire il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti fino al prossimo 30 giugno, salvo ulteriori proroghe. La prima cosa che dovrà fare, a stretto giro, sarà indire subito nuove gare per procedere ad affidamenti urgenti. "Gare per soli 5 mesi che ci costeranno molto di più de! solito - nota il presidente della Provincia Antonio Pentangelo (nella foto) - Altro che risparmio. E poi, mi chiedo: il 30 giugno, se non ci dovesse essere una nuova proroga, in capo a chi resterà il servizio se non ci saranno più le Province?" Il dramma nel dramma è proprio l'incertezza che riguarda l'assetto degli enti locali, interessati dalla riforma Deirio. Che contro il disegno di legge che dispone l'abolizione della Provincia di Napoli per il passaggio alla Città metropolitana ha ingaggiato una vera e propria battagli. "Il ruolo di don Chisciotte non mi appartiene - ha detto Antonio Pentangelo - perché ritengo che un politico, ed in particolare un rappresentante delle Istituzioni, debba essere realista e seguire le regole della democrazia. Ma non fio remore nell 'affermare ciò che è sotto gli occhi di tutti: il passaggio alla Città metropolitana deve essere assolutamente rimodulato dal Senato, altrimenti è inutile, farraginoso e dannoso". Come Pentangelo ne sono convinti la maggioranza dei sindaci della Provincia che gli hanno scritto di essere pronti a non aderirvi se la nuova istituzione non prevederà l'elezione diretta dei suoi rappresentanti e la propria autonomia finanziaria. Insomma, ci si trova davanti a palesi contraddizioni dove la politica con una mano tende a sciogliere le Province mentre con l'altra continua ad affidare loro servizi indispensabili, finanziati però attraverso i Comuni che nella maggior parte non trasferiscono i relativi fondi. Fino a quest'anno la Provincia di Napoli ha già anticipato 228 milioni di euro. Per come stanno le cose, e sulla scorta di quanto accaduto in passato, non è detto che anche per i prossimi sei mesi Palazzo Matteotti non debba rimetterci ancora.

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