Spiragli di luce nelle Terre dei fuochi

29 dicembre 2013 - Antonio Maria Mira
Fonte: Avvenire

Questione ambientale sempre più drammaticamente al centro della vita degli italiani, anche nel 2013, dallo scandalo della "terra dei fuochi" ai ricorrenti dissesti idrogeologici, figli dei mutamenti climatici ma ancor più della scarsa prevenzione e del colpevole sacco del territorio. I morti di tumore in Campania e i morti per frane e alluvioni dalla Liguria alla Toscana, dalla Puglia alla Sardegna pretendono interventi rapidi ma soprattutto finalmente strutturali. Qualcosa si è fatto nella giusta direzione grazie, soprattutto, all'impegno di alcuni ministri del governo Letta, come i responsabili dell'Ambiente, Andrea Orlando, e delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo.
In questo senso va il decreto legge per la "terra dei fuochi" che giunge dopo una mobilitazione di un anno e mezzo alla quale Avvenire ha dato e ancora da voce. Contiene il reato di incendio di rifiuti con pene pesanti e procedure per individuare con certezza e trasparenza i terreni inquinati e quelli indenni per non penalizzare la buona agricoltura di quei territori. Va sicuramente migliorato e in questo senso si è impegnato il segretario del Pd, Matteo Renzi. In particolare il contrasto alla fonte della produzione dei rifiuti, anche con iniziative di emersione dell'economia in nero, prima responsabile degli sversamenti illegali. E vanno stanziati nuovi fondi, certi e adeguati per mettere finalmente mano alle bonifiche. Quella dei fondi è anche questione centrale sul fronte del dissesto i- drogeologico. Per mettere davvero in sicurezza il territorio servirebbero almeno 40 miliardi. Tanti ma questa è la vera grande opera, un sicuro investimento.
La commissione Ambiente della Camera ha approvato all'unanimità una risoluzione che impegna il governo a stanziare 500 milioni l'anno. Ma nella legge di Stabilità sono comparsi solo 30 milioni che, successivamente, grazie ad altri provvedimenti, potrebbero arrivare a 180 in tré anni. Troppo pochi (cosi come sono pochi quelli per la sicurezza antisismica). Oltretutto come denunciato dallo stesso ministero dell'Ambiente, i fondi stanziati negli ultimi anni vengono spesi parzialmente e in ritardo da Regioni e Comuni, soprattutto per il "capestro" dei limiti del Patto di stabilità. Il premier Letta si è impegnato a chiedere alla Uè la possibilità di derogare, vedremo come si concretizzerà. Altrimenti anche l'ottimo disegno di legge sul consumo del suolo presentato dal governo correrà il rischio di non avere gli strumenti operativi. Dovrebbe invece essere approvato con rapidità, cosi come la proposta che finalmente introduce alcuni reati ambientali nel Codice penale, strumento preziosissimo per combattere ecomafie ed ecofurbi. 

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