Cdr alle Province, rebus gestione
Ben venga l’affidamento della gestione degli impianti di Cdr alle Province ma in una cornice chiara, che definisca i compiti delle amministrazioni locali e, soprattutto, determini con esattezza le responsabilità in ordine all’assunzione del personale. È questa la posizione manifestata dai cinque presidenti delle amministrazioni provinciali della Campania, riassunta dal presidente della Provincia di Caserta, Sandro De Franciscis, che ha espresso in una nota «forte preoccupazione» per l’annuncio, dato l’altro giorno dal sottosegretario Guido Bertolaso, dell’imminente passaggio della gestione degli impianti di Cdr alle Province. «Siamo di fronte a una accelerazione - sostiene De Franciscis - che, se da un lato conferma la determinazione di voler produrre uno scossone nella più generale vicenda dei rifiuti in Campania, dall’altro non è però seguita dalla definizione di garanzie e di ulteriori, necessari dettagli». Il presidente della provincia di Caserta precisa che la sua obiezione nasce «a tutela dell’ente che rappresenta ma anche degli stessi lavoratori ex Fibe, i quali non possono essere considerati come dei pacchi che si spostano da un posto all’altro senza che vengano discusse garanzie contrattuali e, peggio ancora, non definiti i termini della copertura economica necessaria». Per De Franciscis, inoltre, «appare del tutto evidente che ci troviamo di fronte a una svolta potenzialmente onerosa per le Province senza che siano stati ancora individuati i contorni dell’operazione e gli strumenti finanziari per farvi fronte. Per questo motivo, così come non avevo esitato da subito ad esprimere apprezzamento verso l’indirizzo del governo di procedere a una pronta restituzione dei poteri sul ciclo dei rifiuti alle Province, oggi, esprimo forte preoccupazione per le modalità con cui viene affrontato il delicato trasferimento della gestione degli impianti di Cdr. Per questo motivo spero - ha concluso - che l’approfondimento richiesto già ieri al governo produca gli esiti auspicati. Diversamente, si corre seriamente il rischio, vista la scarsità di risorse e i minori trasferimenti dallo Stato alle Province che la cura sia peggiore del male». Intanto, il piano rifiuti, le norme stabilite dal decreto del governo, l’apertura delle discariche e i termovalorizzatori sono stati i temi al centro di un colloquio ad ampio raggio svoltosi ieri a palazzo Santa Lucia tra il presidente della Regione Antonio Bassolino e lo stesso sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso. Nel corso della riunione, a cui ha preso parte anche l’assessore regionale all’ambiente Walter Ganapini, si è fatto il punto sull’emergenza rifiuti e sullo stato di applicazione delle misure e delle soluzioni previste dal decreto legge approvato a Napoli. Bassolino e Ganapini hanno rinnovato a Bertolaso la piena volontà della Regione di lavorare assieme per accelerare la soluzione della crisi. Temi che potrebbero essere ripresi già martedì prossimo quando il capo del governo Silvio Berlusconi potrebbe ritornare a Napoli.