Caldoro: «Così è inutile videsorvegliare i rifiuti»
NAPOLI — «La videosorveglianza è utile solo se le immagini possono essere visionate in tempo reale, non su richiesta, con procedure autorizzative lunghissime. Purtroppo, la legislazione sulla privacy non ci aiuta. Mentre l'impegno che con i sindaci stiamo profondendo per prevenire i roghi tossici potrebbe ottenere risultati straordinari solo se potessimo mettere in rete, a scopo di deterrenza, dò che le telecamere riprendono». Lo ha detto Stefano Caldoro durante l'audizione sul decreto Terra dei fuochi in commissione Ambiente della Camera, ponendo una questione pratica su un investimento istituzionale non irrilevante che, tuttavia, rischia di produrre scarsi effetti a causa dell'utilizzo limitato della videosorveglianza. L'attenzione di Caldoro è stata rivolta soprattutto alla copertura finanziaria a garanzia delle iniziative di bonifica. «Occorre modificare e migliorare il decreto. Certo, è stato avviato un buon lavoro, ma bisogna prevedere ancora altre misure». Ð governatore ha ricordato che «nel decreto le coperture sono solo regionali. È necessario prevedere risorse aggiuntive nazionali da finalizzare su quota nazionale dei fondi europei e da fondi ordinari dei ministeri competenti. Inoltre per garantire misure idonee di sanità pubblica è necessario un emendamento che autorizzi la Regione, anche ad integrazione dei programmi operativi per il proseguimento del piano di rientro, ad adottare specifici interventi di prevenzione primaria e secondaria, in particolare mediante programmi di diagnostica precoce senza oneri di compartecipazione a carico della popolazione interessata». Per quanto riguarda l'agricol tura, Caldoro ha ricordato che non è stato mai emanato il provvedimento con il quale si predispone l'adozione del regolamento relativo agli interventi di bonifica, ripristino ambientale e di messa in sicurezza, d'emergenza, operativa e permanente, delle aree destinate alla produzione agricola e all'allevamento: «Trattandosi di terreni agricoli, in teoria non è corretto applicare, come invece si fa nella prassi a scopo cautelativo, i limiti di concentrazione degli inquinanti nei suoli, previsti per i siti ad uso verde pubblico e residenziale. E urgente la predisposizione del decreto del ministro. E occorre prevedere azioni specifiche per la riconversione in no food».
Coda polemica, infine, tra la portavoce alla Camera di Forza Italia, Mará Carfagna, e la deputata del Pd, Una Piciemo, della segreteria nazionale. Carfagna ha chiesto a Renzi di impegnarsi nella modifica del decreto Terra dei fuochi. E Piciemo ha risposto: «Invece di cercare di intestarsi improbabili primogeniture, l'onorevole Carfagna convinca il suo partito a lavorare con maggiore determinazione per liberare la Terra dei fuochi dalla maledizione dei rifiuti tossici». E Carfagna ha controreplicato: «Bando aUe chiacchiere. Ð Pd vuole che il governo Letta stanzi dei fondi statali, aggiuntivi a quelli della Regione Campania, per bonifiche della Terra dei fuochi? Forza Italia sì».