Terra dei fuochi, Caldoro: «Modifiche al decreto»
Al centro la discussione del decreto legge sulla Terra dei Fuochi. Tra le audizioni in commissione Ambiente («Occorre migliorarlo», dirà il governatore Caldoro) e lo scontro politico tra Forza Italia e Pd («Renzi si impegni con noi alle modifiche», attacca la Carfagna; «È distratta: siamo stati 1º apposta», è la replica della Piciemo). «Occorre modificare e migliorare il decreto. Si è avviato un buon lavoro ma bisogna prevedere ancora altre misure», spiega il governatore Stefano Caldoro nel corso della sua audizione in commissione Ambiente della Camera. Una convocazione in relazione alla discussione sul decreto per la Terra dei fuochi. Perimetrazione, limiti di inquinamento dei suoli e delle acque di falda, attenzione alla salute pubblica e adeguata sensibilizzazione al prodotto campano. Sono questi i temi principali portati all'attenzione dal governatore. Caldoro pensa in particolare a programmi di diagnostica precoce senza oneri di compartecipazione a carico della popolazione dei comuni che ricadono nel triangolo maledetto tra Napoli e Caserta (copertura di questi screening che sarebbe assicurata dalla Regione). Poi sul versante degli interventi di bonifica e ripristino delle aree destinate alla produzione agricola e all'allevamento, il decreto legislativo 152/06 demandava a un apposito decreto del ministro dell'Ambiente di concerto con i colleglli delle Attività produttive e della Salute. Ma ad oggi di questa direttiva non c'è traccia. Tutto fermo. Poi, rileva ancora Caldoro, trattandosi di terreni agricoli, «in teoria non è corretto applicare come invece si fa nella prassi a scopo cautelativo i limiti di concentrazione degli inquinanti nei suoli, previsti per siti a uso verde pubblico e residenziale». Urge co munque la predisposizione del decreto e occorre prevedere azioni specifiche per riconversione in no food. Un rilievo infine sulle coperture: «Nel decreto le coperture sono solo regionali». È necessario invece, secondo Caldoro, prevedere risorse aggiuntive nazionali da finalizzare su quota nazionale Fsc e Psr e da fondi ordinari dei ministeri competenti. «Nel corso delle audizioni sono emersi problemi di miglioramento delle norme varate dal governo, in particolare rispetto alle esigenze di dare garanzie sui tempi e di dare certezza sulle risorse per le bonifiche sia per la Terra dei Fuochi che per il risanamento ambientale dell'Uva», commenta Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera. «Il decreto voluto dal ministro Orlando rappresenta un importante e significativo passo in avanti. Spetta ora al serio ed approfondito lavoro parlamentare, in sede di conversione in legge del decreto», aggiunge il vice presidente pd Tino lannuzzi. «In questa fase occorre la massima collaborazione. Con il presidente Caldoro si è condivisa la necessità di rivedere la normativa sui limiti di inquinamento dei suoli e delle acque, in modo da fare si che illavoro di mappatura e caratterizzazione dei terreni si accompagni ad una precisa definizione delle aree che andranno bonificate e di quelle ancora perfettamente utilizzabili», ragiona invece il deputato democrat Massimiliano Manfredi. Fuori, invece, è botta e risposta tra due ñàòðàïå: I'exministro azzurro Ìàãà Carfagna e la deputata pd Pina Picierno. «Seilnuovo segretario del Pd ha realmente a cuore le sorti della Terra dei fuochi allora si impegni assieme a Forza Italia a emendare alla Camera il decreto legge del governo, al fine di garantire risorse nazionali certe perle bonifiche. Sinora l'esecutivo non ha stanziato un solo euro», attacca la Carfagna. «Tra regali, auguri e strenne natalizie la Carfagna deve essere un po' distratta; tra i motivi dellanostra visita nella Terra dei fuochi della settimana scorsa c'era l'intenzione di renderci conto, anche attraverso i sugge rimenti di chi vive quel territorio, delle modifiche utili a migliorare il decreto sulle bonifiche», replica la Picierno.