Emergenza ambientale, basta isterismi!
NAPOLI. «L'emergenza ambientale in Campania è una questione  di interesse nazionale, ma non deve degenerare in isterismo». Luciana  Scalzi (FI) è vicepresidente della commissione Ambiente del Consiglio  regionale e in passato ha guidato la commissione d'inchiesta Hydrogest.  Invita a a diffidare dai «facili profeti di sventura» che alzano il  livello della tensione.   
Consigliere Scalzi, ha in mente qualche nome? «Faccio una riflessione: per gli scenari apocalittici descritti dal  pentito Carmine Schiavane la copertura mediática è stata enorme. Ora che  l 'Arpac assicura che nulla è stato rilevato, la notizia viene  derubrìcata a pie di pagina».
 Il popolo della Terra dei fuochi ce l'ha  con la politica. «Politica è un concetto troppo generico e, come  tale, lo rifiuto. Distinguiamo le responsabilità di chi è stato al  potere per vent 'anni da chi si ritrova la bomba tra le mani. E  soprattutto ragioniamo in termini di sistema: gli amministratori  locali sono solo un anello del network. Perché nessuno parla  dell'imprenditoria collusa? E delle burocrazie corrotte? Certo, alcune  scelte gestionaii dell'attuale classe dirigente regionale potevano  essere evitate o riconsiderate, soprattutto riguardo alla destinazione  di finanziamenti. Ora, bisogna concentrare tutte le risorse sulle  bonifiche, lasciando da parte per un po' i musei di arte contemporanea».
 Lei ha firmato la relazione conclusiva dell'inchiesta Hydrogest. A  distanza di anni, ancora discutiamo di ambiente: c'è qualcosa che non  va. «Sicuramente, e si chiama consociativismo. Centrodestra e  centrosinistra, su alcuni temi, hanno amoreggiato coprendosi a vicenda,  Terra dei fuochi e le discariche non nascono un mese fa. Sono pubblici i  risultati dell'attività del per ito della Procura sulla discarica ex  Resit. E non sono parole tenere nei confronti della Pro   vincia di  Napoli che sicuramente avrebbe potuto fare di più. Evitiamo che, tra  dieci anni, il futuro consulente ci dica che, la camorra ha gestito  anche le bonifiche. Quanto alla commissione Hydrogest, è un peccato che  abbia interrotto i suoi lavori anzitempo. Con una proroga, ne sarebbero  venute fuori delle belle»

