Terra dei fuochi, l`ora del ricordo

La messa di don Patriciello per i bimbi morti di cancro e leucemia
23 dicembre 2013 - mb
Fonte: Cronache di Napoli
NAPOLI - E· Natale anche quando c'è un vuoto incolmabile come quello che può lasciare la morte di un figlio. Lo sa bene don Maurizio Patriciello (nella foto a destra) che, nelTaprire le funzioni natalizie, ha pensato alle "mamme delle cartoline'. Quelle donne che, qualche mese fa, inviarono al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le foto dei loro figli morti di tumori. Tutti provenienti dalla Terra dei Fuochi. Nella parrocchia che guida, al parco Verde di Caivano, ieri sera padre Maurizio ha voluto ricordare tutti i bambini che hanno perso la vita troppo presto, per cancri o leucemia, nelle province di Napoli e Casería. Alle loro mamme il parroco antiroghi, come è ormai conosciuto il sacerdote, ha voluto fare un piccolo dono natalizio, per testimonare loro la sua vicinanza e rendere più tollerabile, se possibile, il dolore. Del resto, come don Maurizio la pensi sulla strage silenziosa nella Terra dei fuochi è noto a tutti. In occasione dell'ennesima morte di una bambina, la piccola Marianna, ebbe a dire: "Lo scempio che stiamo sopportando nelle province di Napoli e Caserta, sta costando la vita soprattutto ai nostri bambini. E' una sofferenza immane. Uno scandalo enorme. I piccoli Marianna, Riccardo, Tonia, Mesia, Francesco, Luciano, Dalia, Antonio, Alice, Alessia... Le giovani vite di Filomena, Luca, Francesca, Agostino, Vincenzo, Maurizio, Giovanni. Cinzia, Mariella... ci fanno arrossire di vergogna. Questi cari hanno pagato un prezzo altissimo per l'ingordigia, l'avarizia, la stoltezza, l'ignavia di uomini che di umano hanno conservato tanto poco. La bramosia di ricchezza di alcuni; la sete di potere di altri li hanno portati a sottoscrivere un patto scellerato sulla pelle della povera gente. Hanno inquinato, avvelenato, ucciso la nostra terra e i nostri figli. Questi bambini ci appartengono. Sono il nostro futuro. Occorre un sussulto di meridionale dignità". Dignità che, secondo il sacerdote e i comitati ambientalisti, è stata oltremodo calpestata con l'approvazione dell'ultimo decreto. "E' ancora poca cosa, anche se rappresenta un passo avanti - ha detto - Quando si arresta chi brucia bisogna chiedersi chi ha mandato quelle cose e perché. La cosa molto bella è die si sfanno ponendo seriamente il problema dell'agricoltura e dello sciacallaggio sui nostri prodotti. Resta da fare la mapp atura dei terreni e coordinare le tante analisi che ci sono in giro".
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