«Mappa dei veleni, non si parte da zero»
Le critiche Amendolara: usare bene le risorse
Il blogger Ferrillo: basta studi si intervenga
Terra dei fuochi, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin da il via alla mappatura dei siti inquinati, utilizzando anche il telerilevamento. A sostegno dell'indagine - che mette in campo anche i ministeri dell'Ambiente e dell'Agricoltura - verranno utilizzati anche i dati già raccolti dalla Regione Campania. Ma gli addetti ai lavori si dividono sui tempi e sull'efficacia degli interventi. Si parla dell'area circoscritta tra le province di Napoli e Caserta. Nella lunga lista di comuni Giugliano, Caivano, Napoli, Acerra, Villa Litemo, Caserta, Aversa. Il provvedimento arriva a distanza di dieci giorni dall'emanazione del decreto del governo. «Abbiamo mantenuto la promessa di voler dare risposte ai cittadini campani - dice Lorenzin - Il nostro impegno è volto a tutelare innanzitutto la salute dei cittadini residenti e a ridare certezza ai consumatori di prodotti alimentari campani». Accoglie con favore l'iniziativa l'assessore regionale all'agricoltura Daniela Nugnes. «Si sceglie la metodologia di lavoro e istituire un unico tavolo, è stata una grande intuizione - dice la Nugnes - II tavolo parte con un vantaggio perché la Regione Campania non è rimasta con le mani in mano. Anche Arðàñ e Federico II stanno già lavorando a dei progetti sul tema della sicurezza alimentare ancora prima che scoppiasse l'emergenza». Punta a non sprecare il lavoro già fatto Antonio Limone, dell'Osservatorio regionale sicurezza alimentare. «Noi abbiamo già georeferenziato ampie porzioni di territorio - dice Limone - e contiamo su un importante database che ci consente di fare indagini grazie a un sistema che nessuna altra regione ha già attivato». Il sistema informatico verrà presentato all'Expo 2015, aMilano. L'indagine tecnica porterà a una mappatura e si servirà anche di strumenti di telerilevamento. Lo scopo: accertare l'eventuale esistenza di effetti contaminanti in seguito agli sversamenti di rifiuti e alloro smaltimento anche tramite incendio. Le indagini saranno svolte anche per il tramite dell'istituto Superiore di sanità e del Comando dei Carabinieri dei Nas. I dati e le informazioni raccolte - precisa la nota - saranno condivisi, come previsto dalla direttiva, tra gli Enti coinvolti attraverso l'utilizzo della struttura informatica dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise anche al fine di consentire la raccolta sistematica delle informazioni. Al lavoro rappresentanti del Consiglio per la ricerca in agricoltura (CRA), dell'Ispra, dell'Istituto Superiore Sanità, di Agea, della Regione Campania, dell'Arpac, dell' Università degli studi di Napoli Federico II e dello stesso Istituto Zooprofilattico sperimentale di Abruzzo e Molise. È convinto che gli interventi possano partire subito Vito Amendolara, presidente dell'osservatorio dieta mediterranea. «Facciamo attenzione a investire bene le risorse a disposizione. Sono già pronti i dati del piano di bonifica e si potrebbe cominciare con l'obbligare le imprese a pulire le zone che hanno inquinato loro - dice - Sono già stati mappati mille ettari. La priorità è la caratterizzazione dei luoghi di cui già si conosce la pericolosità, come quelle adiacenti alle discariche, che è un lavoro che sta già facendo commissario De Biase». «Basta studi- dice il blogger della Terra dei fuochi Angelo Ferrillo - Il tempo delle indagini non è incompatibile con quello degli interventi. Il primo è quello di dare lo stop allo sversamento illegale dei rifiuti»