Raccolta umido, nuovo flop Scampia come Fuorigrotta
Scarti alimentari, il piano non decolla pioggia di critiche sui social network «Scarsa informazione per i residenti»
Un vecchio televisore al posto degli avanzi del piatto. È quello che  si può vedere molto spesso nei contenitori marroni, utilizzati per la  raccolta degli scarti alimentari. Un sistema - quello di prelievo dei  rifiuti organici domestici inaugurato quasi due mesi fa, con l'obiettivo  di affiancare il tradizionale porta a porta che attualmente riguarda,  invece, circa350mila napoletani. Il nuovo metodo di raccolta degli  avanzi di cibo investe quattro quartieri cittadini, da Fuorigrotta a  Ponticelli, da Secondi gliano a San Pietro a Patiemo. In tutto circa  90mila abitanti, cui tocca depositare i materiali organici nei  cassonetti marroni. Ma non tutti lo sanno. Oppure non tutti vogliono  farlo. Diffìcile dire seprevalgalamancanza di inform azioni adeguate o  la consueta inciviltà di alcuni napoletani poco avvezzi al rispetto  dell'ambiente. Sui social network fioccano le critiche al nuovo sistema,  così come le denunce sui cattivi comportamenti. Nella zona di  Secondiglia-   no succede frequentemente di notare contenitori marroni  che raccolgono tutto fuorché l'umido. «Chi non conosce  Napolieinapoletani-spiegal'exconsigliere comunale Raffaele Ambrosino,  presidente dell'associazione "Anche Napoli Nord" - ha concepito la  raccolta dei rifiuti umidi in cassonetti di forma identica a quelli per  il tal quale ed ha   pensato di piazzarli proprio nelle immediate  vicinanze di quelli grigi. Ecco il risultato, ecco come si sprecano i  soldi della nostra Tares».   
Molte debolezze si riscontrano anche a  Fuorigrotta, il quartiere più popoloso tra quelli interessati dal metodo  di conferimento dell'umido. «Bisogna migliorare ancora - spiega il  presidente   della decima municipalità Giorgio De Francesco - ed è  necessario sensibilizzare la cittadinanza. Noi lo stiamo facendo. Molti  residenti, per pigrizia o per scarsa sensibilità ambientale, sbagliano  il conferimento. E la vicinanza tra i contenitori marroni e quelli grigi  è un problema da risolvere».   Dal Comune filtra, invece, una certa  soddisfazione per il sistema. Ma c ' è anche la consapevolezza che i  cittadini dovrebbero essere meglio informati. «La sperimentazione sta  dando risultati positivi - fanno sapere da Palazzo San Giacomo - anche  se la comunicazione deve essere potenziata perché alcuni non sanno  ancora come utilizzare il cassonetto. Ci siamo affidati a delle  associazioni di cittadini che informeranno i residenti. Siamo partiti da  poco e perciò è inevitabile qualche problema». L'amministrazione è  intenzionata a proseguire con il metodo di raccolta, estendendolo al  resto della città. Ma, contrariamente a quanto era stato annunciato ad  ottobre, gli altri quartieri non saranno coinvolti entro la fine del  2013.   I tempi   La raccolta sarà estesa a tutta la città nel 2014  Fortini: più informazione e anche maggiore disciplina   Tutto rimandato  all'anno prossimo, quando altri 200mila napoletani saranno chiamati a  conferire nei cassonetti marroni. «Non abbiamo ancora fissato le date -  replica l'amministratore delegato dell'Asia Daniele Fortini - perché  vogliamo concludere la sperimentazione. Il sistema di raccolta nasce  anzitutto dal principio che, differenziando l'umido, lo si porta negli  impianti di compostaggio. Così si determina un grande risparmio. È  necessari a una maggiore disciplina da parte dei residenti, insieme  con una comunicazione puntuale. Questo metodo si affianca al porta a  porta integrale che, da 350mila cittadini, sarà esteso a 500mila. Per  quest'ultima, occorreranno le risorse economiche finalmente in arrivo,  dopo sei anni in cui Napoli ha ottenuto zero euro dal governo per lo  sviluppo della raccolta differenziata, a fronte dei 60 milioni per il  Comune di Roma».   Per i primi mesi del 2014, è prevista l'erogazione di  8 milioni da parte della Regione Campania e di altri 5 dal ministero  dell'Ambiente. Nel2013, ilComu-   La raccolta   ne ha ricavato 3 milioni  di euro dal riciclo di carta, plastica e vetro, attraverso l'acquisto  dei materiali da parte di ditte specializzate. 130mila tonnellate di  rifiuti riciclabili - fanno sapere dall'Asia sono state differenziate  quest'anno. 200mila tonnellate è l'obiettivo fissato per il 2014. « Così  risparmieremmo - riprende Fortini -12 milioni per i costi di  trattamento e smaltimento, rispetto al 2013. Una cifra che equivale ad  un risparmio di 50 euro annui per una famiglia di 4 componenti sulla  bolletta Tares». Se lo augurano tutti i contribuenti.

