Terra dei fuochi scatta la bonifica per altri due siti

Sepe: «Prodotti campani, basta speculazioni»

Via alla messa in sicurezza per le discariche
Da Roma gli ispettori per le gare d'appalto
Sotto controllo la Novambiente di Vassallo e la Masseria del Pozzo gestita dal consorzio Napoli 1
16 dicembre 2013 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

 

«Vogliamo gridare la eccezionale qualità e bontà dei prodotti agricoli campani rispetto ai quali non sono mancate deprecabili e vergognose forme di speculazione», ha detto Ï cardinale Sepe alla manifestazione organizzata ieri nella Villa comunale dalla Coldiretti. «Non ci stancheremo mai di invocare la giustizia di Dio nei confronti di quei delinquenti che hanno avvelenato la terra», ha aggiunto facendo appello anche alla «giustizia terrena» perché «faccia arrivare la sua condanna sui responsabili». Intanto arriva il via libera alla messa in sicurezza e alla copertura di altre due discariche, la Novambiente di Gaetano Vassallo e la Masseria del Pozzo gestita per anni dal consorzio Napoli 1.
Via alla messa in sicurezza e alla copertura di altre due discariche, la Novambiente di Gaetano Vassallo e la Masseria del Pozzo gestita per anni dal consorzio Napoli 1. La Sogesid, la società del ministero dell'ambiente incaricata dal commissario Mario De Biase di gestire la gara, ha aperto le buste con le offerte. La ditta che vincerà dovrà fare anche il progetto esecutivo e la gara sarà assegnata all'offerta economicamente più vantaggiosa. Per la Novambiente si sono fatte avanti: Ati Tial Emme; Crt Icaro Ecology e Martino Assolati; Rti Trs Servi zi ambiente e Castellano costruzioni generali; Infratec e Sea group; Ati Consorzio stabile Coseam Italia Sp e Cet società coperativa; Salvaguardia Ambiente Spa; Treerre Spa. Per Masseria del Pozzo partecipano: Ati Emme Soluzioni Ambientali TI&A, Sama Costruzioni Generali, Montana Spa; Rti Servizi ambiente e Castellano costruzioni generali;Infratec e Sea group; Ati Consorzio stabile Coseam Italia Sp e Cet società copperativa; Rti Geoprogect-Strago; I giardini del Sud Agrideco; Salvaguardia Ambiente Spa, Treerre Spa. L'esame delle offerte è già stato avviato. Per il momento resta aperta an che la gara per la Resit. Per garantire la massima trasparenza e soprattutto per evitare inquinamenti la Sogesid ha chiesto al ministero dei lavori pubblici di poter nominare due super esperti e nelle prossime ore dovrebbe arrivare il sì della struttura di via Nomentana. La messa in sicurezza dei siti rap- presenta la prima di una serie di sfide: evitare che i veleni arrivino alla falda acquifera (secondo il geólogo Giovanni Balestri avverrà nel 2064) non sarà facile, ma è certamente necessario. Cosa siano Novambiente e Masseria del Pozzo lo sappiamo da chi organizzò gli sversamenti, il Buscetta dei rifiuti Gaetano Vassallo che ai mastrati, ha spiegato: «l'invaso era originariamente di circa 130 mila metriquadri, cioè a partire dal 1983. La società che lo gestiva era originariamente la Vassallo Gaetano e C. snc». E ancora: «In pratica,!! sito di discarica era composto da tré invasi, uno quello autorizzalo soltanto il 28.11.88, quando era già esaurito, gli altri due del tutto abusivi». Questi invasi sono contigui uno all'altro e rap presentano un'unica grande area di discarica: in sostanza si tratta di tré sversatoi adiacenti che nella sua relazione perla procura Balestri descrive così: «Al primo originario invaso (Novambiente, ndr) del 1974 dei Vassallo di circa 53 mila metri quadri (di cui solo nell'invaso apparentemente attrezzato di circa 12.000m2 si è ipoteticamente intervenuti seguendo le disposizioni dell'autorizzazione), si sono aggiunte l'area Schiavi, per altri 79.700 metri quadri l'area Masseria del Pozzo per altri 89.800 metri quadri e l'area Eredi Giuliani per altri 33.800 metri quadri». Nell' area di Novam biente Vassallo racconta di aver sversato anche i rifiuti dell'Acna di Cengio. Successivamente Masseria del pozzo fu gestita dal consorzio Napoli 1 che continuò ad abbancare rifiuti in un sito privo di impermeabilizzazione. E non solo: la spazzatura fu sistemata in ogni spazio libero, anche esterno agli sversatoi esi stenti. Gli interventi programmati prevedono solo la messa in sicurezza e il capping: in sostanza saranno realizzati pozzi per la racconta del percolato, impianti per la captazione del biogas e la copertura. La spesa prevista è di quasi diciotto milioni di euro. La bonifica vera e propria arriverà, se arriverà, successivamente: al momento è aperta la discussione sui metodi da utilizzare.

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