Carlo Schiattarella e Gennaro D'Amato: "Tumori ai polmoni in aumento, cittadini a rischio"

"Centraline in tilt, superamenti record ci vogliono almeno 10 giorni di blocco"

14 novembre 2013 - Giuseppe Del Bello
Fonte: Repubblica Napoli

MISURE inadeguate. Che non consentono di abbassare la guardia. Allarme smog, a 48 ore dai divieti (riduzione orario caldaie e stop alla circolazione) si tirano le somme. E si confermano le limitazioni. La situazione, - anche se i dati parziali forniti dall' Arpac sono fermi al 10 dicembre - a sentire gli esperti sembra la stessa, con livelli di inquinamento ben percepibili da soggetti allergici o affetti da patologie respiratorie. L' allarme maggiore, ricorda Carlo Schiattarella vicepresidente del Comitato civico Vomero-Arenella, riguarda il Pm 10 (polveri sottili che si insinuano fin nei rami più piccoli delle vie aeree) «che i polmoni dei napoletani hanno respirato in una concentrazione maggiore di 50ug/m3 per 121 giorni. Più del 2011, con 100 giorni oltre soglia, e più anche del 2012 con 117 giorni di sforamento limiti. Anzi, per dirla tutta, nel 2011 imperavano i dati ND (cioè non disponibili). E qui va ricordato che la legge consente 35 giorni di superamento-soglie in un anno». Altrettanto male va col benzene per il quale oltre i picchi, si registra solo il 73% di dati validi per la centralina Vanvitelli e l' 86,3 % per quella di via Argine. Insomma, spiega l' esperto, la cittadinanza non viene informata come dovrebbe. «Il sensore del PM 2,5 per la centralina Museo si conferma in manutenzione da ben due anni», continua. «Ebbene, con questa sintesi della situazione, quale è stata la risposta istituzionale? Soltanto il fermo delle auto già bloccate (euro 0 e euro 1) e delle vetture diesel che - lo sanno tutti - inquinano da 10 a 100 volte in più rispetto alle autoa benzina». Altrettanto critico, Gennaro D' Amato, pneumologo e presidente della commissione "Ambiente, clima e salute respiratoria" del ministero della Salute insiste sui «dati incompleti per carenze tecniche (nel migliore dei casi si tratta di centraline non funzionanti)». E questo succede, nonostante siano state rivelate alte concentrazioni di polveri, concentrazioni che in altissima percentuale provengono dal traffico veicolare a cui si aggiungono però gli inquinanti del riscaldamento. L' alta pressione e il soleggiamento facilitano anche la formazione di ozono che contribuisce all' infiammazione delle vie aeree. Ma concordo con Schiattarella, il problema maggiore è rappresentato dalle polveri, soprattutto quelle sottili che penetrano in profondità. E allora - lo conferma tutta la comunità scientifica - io insisto: un blocco simile non serve, perché dovrebbe durare almeno dieci giorni. E ripeterò fino alla noia, l' esigenza di centraline che funzionino. Qui, si sta mettendo a rischio la salute dei cittadini. Ormai è dimostrato che le polveri sottili, soprattutto nei soggetti con bronchite cronica, facilitano l' insorgenza del tumore polmonare. Chi vive a Napoli ha un rischio aggiuntivo di neoplasie, patologie respiratorie e cardiovascolari». A questo tema è dedicato il meeting programmato lunedì e martedì al ministero.

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