Forti disagi in località Spadari per la discarica abusiva «II Comune non interviene»

Pianura, la rabbia dei residenti: «Esalazioni dalla cava»

Lo sversatoio illegale è ancora riempito a metà 14 ettari di rifiuti abbandonati "Vogliamo subito la bonifica»
11 dicembre 2013 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Fabio Sebillo abita a pochi metri dall'immensa discarica abusiva in località Spadari, a Pianura, m quella enorme città della monnezza che arriva a sfiorare il parco degli Astroni: da giorni presidia à autoparco del Comune in attesa che l'amministrazione si decida a mandare una pala meccanica capace di coprire la spazzatura che continua ad affiorare. Sembra facile, ma non lo è. Spiega l'assessore all'ambiente della nona municipalità: «I responsabili dell'autoparco hanno fatto un sopralluogo e in una relazione tecnicahanno riferito che l'intervento con la pala meccanica non risolverebbe il problema perché ci sono delle esalazioni eliminabili solo con una buona bonifica. Perciò ha chiesto l'ausilio della Protezione Civile e dell'Arpac».
Quindi se anche quella maledetta pala arrivasse in contrada Pisani, il problema sarebbe tutt' altro che risolto. Varcato il cancello di ferro e arrivati sulla strada che un tempo i camion percorrevano per raggiungere lo sversatoio chiuso della Di.Fra.Bi. ci si trova di fonte a una scena apocalittica. Adestra della strada si cammina sulla spazzatura interrata e coperta dal terreno adesso ricoperto di rovi. Ci si inoltra di una trentina di metri e di fronte si incontra una mura glia di terra dalla quale sventolano brandelli di sacchetti, si scorgono cocci di bottiglie, residui di lattine. È la fiancata della vecchia discarica mai veramente bonificata. Ancora pochi metri e ci si affaccia su una cava: è lo sversatoio abusivo e riempito ametà, 14 ettari di rifiuti mal ricoperti e abbandonato. Sequestrato, nel 2008 il sito di località Spadari è stato sottoposto dall'Arpac a una prima caratterizzazione: le analisi dovevano continuare ma si sono arenate e i gabbiani continuano ad arrivare quando il vento sparge folate maleodoranti.
Del resto non solo non è stata mai bonificata la discarica abusiva, ma nemmeno la Di.Fra.Bi. Lo sversatoio era stato inizialmente autorizzata a ricevere 730mila tonnellate all'anno di rifiuti urbani e 150mila tonnellate di speciali e tossici. Una serie di successive proroghe hanno fatto sì che arrivassero 8 milioni di tonnellate di tal quale e 1 milione e 650mila tonnellate di veleni. Nel 2000 la commissione ecomafie guidata da Massimo Scalia approvò un documento in cui si scriveva: « In tale area vennero smaltiti illecitamente, tra gli altri, rifiuti provenienti dall'Acna di Cengio, nonché rifiuti solidi urbani provenienti da regioni del Nord Italia e fraudolentemente fatti entrare in Campania». Nel 2008, le stesse cose le racconterà un uomo dei casalesi, il manager pentito Gaetano Vassallo.
Ma l'allarme lanciato dai magistrati e dagli stessi parlamentari è rimasto inascoltato: prima c'è stata la lunga querelle sulla sistemazione finale che la «Elektrica», erede della «Di.Fra.Bi», concluse dopo molte polemiche nel 2001. Poi nel 2008 la magistratura sequestrò «il buco» subito dopo gli scontri di piazza scoppiati ali' annuncio della riapertura della riapertura. La commissione provinciale d'inchiesta guidata da Livio Coppola riuscì a far sbloccare, con provvedimento del ministero dell'Economia, 6 milioni di euro per l'avvio delle opere di bonifica, poi ridotti a tre e mezzo, ma rimasti solo sulla carta. Fino a che nel febbraio 2013 il ministro Clini depennò Pianura dai Sin, i siti di interesse nazionale. E la bonifica sembra ormai una favola.

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