Caldoro nella Terra dei fuochi Terra dei fuochi, allarme agricoltori "Senza mappatura stop alla semina"

I CONTADINI dell'area a Nord di Napoli minacciano di sospendere la semina a gennaio se non sarà completata la mappatura dei suoli inquinati mentre un piccolo gruppo di manifestanti di "fiumeinpiena" ha contestato il presidente della Regione, Stefano Caldoro, difeso da don Patriciello. Il governatore ha proseguito a Caivano, nella parrocchia del prete "anti roghi", il suo confronto con i comitati della Terra dei fuochi avviato a Palazzo Serra di Cassano. E il 13 dicembre arriva a Caserta la commissione antimafia.
URLA, proteste, qualche insulto. Interviene direttamente don Maurizio Patriciello, il prete antiroghi, per placare una decina di manifestanti di "fiumeinpiena", il movimento per le bonifiche, che si sono presentati ieri mattina all' esterno della sua parrocchia per contestare il presidente della Regione Stefano Caldoro che a Caivano ha fissato una delle tappe della campagna di confronto sulla Terra dei fuochi avviata nelle scorse settimane a Palazzo Serra di Cassano. Il dibattito con i comitati locali, cominciato alle 7.30 nella chiesa del Parco verde, era andato avanti tranquillamente per oltre due ore, per discutere del recente decreto del governo. Una sala affollata anche da numerosi contadini dell' area Nord della provincia napoletana che hanno difeso la qualità dei prodotti ortofrutticoli sollecitando un' accelerazione dei tempi dei controlli. Contadini che hanno minacciato di non seminare più i terreni a partire da gennaio se non sarà completata la mappatura dei terreni per sapere con certezza dove coltivare. L' incontro ha riguardato anche le strategie per bloccare la combustione dei rifiuti in gran parte industriali. All' uscita la sorpresa. I contestatori insultano Caldoro che entra in auto senza rispondere mentre don Patriciello li affronta a muso duro strappando il telefonino dalle mani di chi stava riprendendo la protesta per restituirlo dopo qualche attimo. «Non serve agitarsi e insultare, così non si ottiene nulla. Noi piuttosto - avverte il prete - continueremo a dialogare con le istituzioni e a gennaio promuoverò un nuovo incontro proprio con il presidente Caldoro». Mentre Pina, la madre di Tonia morta di cancro, lancia un appello: «Fate presto, in ospedale ci sono tanti bimbi sofferenti come Tonia». Caldoro rientra a Napoli mentre Patriciello allontana i manifestanti di "fiumeinpiena" che diffondono un documento: «Siamo andati nella chiesa per consegnare la nostra piattaforma del 16 novembre, il giorno della grande manifestazione in piazza del Plebiscito. Il ritiro del bando per l' inceneritore di Giugliano è un punto fermo non solo per noi, ma per tutti i comitati. Caldoro ha evitato di rispondere alle domande e perciò alla fine lo abbiamo contestato». Alcune decine di manifestanti di "fiumeinpiena" hanno poi partecipato in serata a un presidio davanti alla prefettura in piazza del Plebiscito. Caldoro alla stessa ora era invece a Portici, ospite della festa del Movimento 5 stelle dove ha parlato di bonifiche: «Abbiamo già stanziato trecento milioni con i quali sono stati avviati i primi interventi e ci siamo mossi quando sulla questione c' era il silenzio generale. Oggi lo screening è costante su circa 250 pozzi che vengono utilizzati per uso irriguoe l' attenzioneè alta su ben 23 ettari che si trovano a ridosso di discariche del Giuglianese dove per anni sono stati smaltiti rifiuti industriali». Caldoro prosegue sulla strada del confronto: «È ciò che serve per affrontare le questioni perché la critica fine a se stessa dura una giornata e non risolve i problemi». Il 13 dicembre, intanto, arriverà a Caserta la commissione parlamentare antimafia presieduta da Rosy Bindi per acquisire ulteriori elementi sulla Terra dei fuochi, in particolare la mappatura aggiornata dei siti inquinati.