Terra dei fuochi, Caldoro sfida la protesta

Patriciello difende Caldoro: via i provocatori

Il prete anti-roghi caccia dalla chiesa i contestatori. Il governatore ai grillini: daremo risposte
I contadini: senza una mappa dei terreni a gennaio nessuna semina
7 novembre 2013 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

«Certì atteggiamenti offensivi sono imperdonabili. Ho difeso il presidente Caldoro ma mi sarei comportato allo stesso modo con il mio peggior nemico». È amareggiato don Maurizio Patriciello, il parroco antìroghi di Caivano, costretto ieri a fronteggiare la protesta dei comitati della Terra dei fuochi contro il governatore intervuto nella parrocchia del Parco Verde. «Se siamo andati nella chiesa di don Maurizio - spiegano i manifestanti - è stato per consegnare la piattaforma che la piazza del 16 novembre (quando 70.000 persone hanno manifestato a Napoli) si è data e poi ignorata nella redazione del decreto».
PORTICI. Finisce a Portici, nel regno dei grillini, la lunga giornata di Stefano Caldoro al fronte, in prima linea, tra militanti ed attivisti, i «nemici» della politica. Il governatore decide di affrontarli, li ascolta e a tutti ripete, come un mantra: «Per superare l'emergenza della Terra deifùochi dobbiamo dialogare». L'inizio è in salita. A Caivano, nella chiesa del Parco Verde, il presidente della Regione incontra don Maurizio Patriciello, il parroco anti-roghi. Con il sacerdote ci sono decine di rappresentanti dei comitati della zona, che invocano risposte immediate. A loro si rivolge Caldoro quando ricorda che «la Regione ha già stanziato 300 milioni per le bonifiche ed altrettanti per la depurazione delle acque. Ci siamo mossi - chiarisce - mentre tutt'attorno c'era il silenzio generale». Un gruppo di militanti di «Fiumeinpiena» non ci sta Caldoro e Patriciello e contesta il governatore. La tensione sale alle stelle. Ma a rispondere ai ribelli è, a sorpresa, proprio don Patriciello: il sacerdote blocca la protesta, strappa il telefono a una donna e allontana i manifestanti dal sagrato della chiesa: «Urlare non serve a nulla tuona - noi continueremo a dialogare con le istituzioni». Un gesto che a molti dei presenti appare subito dirompente, simbolico: i movimenti, è il ragionamento comune, si stanno sforzando di passare dalla fase della protesta a quella, più costruttiva, del confronto nel tentativo di trovare soluzioni rapide ed efficaci al disastro ambientale della Campania. È quello che ribadisce don Patriciello: «Certi atteggiamenti sono intollerabili, questa dev'essere la stagione del dialogo - insiste - A gennaio promuoverò un nuovo incontro con Caldoro per mantenere vivo il filo diretto con il territorio e i cittadini». Gli attivisti di «Fiumeinpiena», tuttavia, si difendono: «Nonsiamo un gruppo ideologizzato, vogliamo solo chiarezza dalla politica, assente per vent'anni». I contadini della Terra dei fuochi, invece, minacciano di non seminare più dal prossimo gennaio se non si accelera sulla mappatura dei tenitori. E il governatore: «Ben venga che il dibattito all'intemo dei comitati sia anche critico. Non vedo perché bisogna aver paura della critica che anzi molte volte aiuta. La logica è pensare a risolvere il problema». Un appello che l'ex ministro socialista rivolge anche ai militanti del Movimento 5 Stelle, durante la festa delle stelle, al teatro comunale di Portici. Anche qui si parla di Terra dei fuochi. E Caldoro va all'attacco: «La politica ha grandi responsabilità, per troppo tempo una parte del nostro territorio è stata lasciata nelle mani dei camorristi e degli imprenditori che volevano smaltire i rifiuti tossici e speciali a basso costo. Non deve più accadere». La platea segue con attenzione, molti dei presenti compilano un questionario con le domande da sottoporre al presidente della Regione. Che, in tema di prevenzione, lancia la sfida: «Uniamo tutti le forze per chiedere una modifica dei criteri con cui lo Stato assegna i fondi per la sanità alle Regioni. A causa di questi parametri sbagliati, la Campania perde ogni anno350 milioni. Come direbbe il cardinale Crescenzio Sepe, "facimme ammuina", facciamoci sentire». I grillini raccolgono la mano tesa da Caldoro ma fissano le loro condizioni: «Non vogliamo l'Esercito», avverte la senatrice Paola Nugnes. «I militari vanno utilizzati solo per compiti ordinari», osserva il governatore. L'oncologo del Pascale Antonio Martella lancia l'allarme amianto: «Ancora oggi non ci sono impianti per smaltire adeguatamente i materiali tossici. È un problema nazionale». E Antonio Limone, commissario dell'Istituto zooprofilattico, rassicura: «I nostri prodotti agroalimentari, in primis la mozzarella di bufala, sono controllati con rigore ed attenzione. I veleni, insomma, non possono finire sulle nostre tavole».

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