Consorzi da sciogliere, operatori nel caos
Se entro cinque giorni non interverranno istruzioni precise da parte degli organismi preposti, il consorzio GeoEco darà il via alla sottoscrizione di tutti i nuovi contratti e progetti, compresi, ovviamente, quelli relativi alla raccolta differenziata dei rifiuti. Questa la decisione adottata dall’assemblea dei sindaci-soci del consorzio Ce2 (che serve molti comuni dell’area aversana) nella serata di ieri, dopo che continua il silenzio di fatto - al di là delle previsioni di diritto - sul futuro degli apparati consortili che tecnicamente dallo scorso 23 giugno non dovrebbero essere più operativi. A tale scopo, il presidente dell’ente, Isidoro Orabona, sin dalla emanazione del decreto del governo sull’emergenza rifiuti, si era prodigato al fine di conoscere le sorti del GeoEco, scrivendo tra gli altri, al sottosegretario Guido Bertolaso e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e gestendo l’ordinario. «Appare però evidente - ha dichiarato il responsabile del consorzio - che una società così complessa e con fini così rilevanti, non può mantenere a lungo questo stato di cose. Basti pensare ai contratti in scadenza per il servizio di igiene urbana con diversi comuni, oppure all’introduzione, come nel caso di Aversa, del servizio di raccolta differenziata spinta. Al comune normanno e al consorzio, il progetto è pronto, manca solo la firma in calce al contratto per far partire la differenziata, che entro il 31 dicembre prossimo porterà la città di Aversa a superare il 25 per cento richiesto e a uscire, seppur gradualmente, dall’ormai atavica emergenza». Questo - è stato rimarcato - anche a tutela dei posti di lavoro. Sul futuro del consorzio da evidenziare l’intervento del sindaco di Teverola Biagio Lusini, che ha posto l’accento sul fatto che dei nove consorzi delle province di Napoli e Caserta (che il decreto del governo intende sopprimere), non si è tenuto conto, che il GeoEco è l’unico a essere una Spa, e quindi, secondo le procedure del codice, non è equiparato agli altri consorzi di bacino. Una rivendicazione di autonomia condivisa da tutti i soci presenti. Su proposta dello stesso Orabona, dunque, l’assemblea si è riconvocata tra cinque giorni, omettendo di dare vita a nuove deliberazioni, che saranno, invece, discusse il 2 luglio prossimo, giorno della nuova convocazione, anche alla luce di nuovi e auspicati chiarimenti che dovrebbero giungere.