Terra dei fuochi, prima risposta Pugno di ferro sui roghi droni per mappare le aree
Linea dura contro i criminali ambientali, la mappatura delle aree a rischio e dei terreni «no food» realizzando questo obiettivo anche i droni, i contratti di sviluppo per aiutare la Terra dei fuochi a voltare pagina e liberarsi dalla emer genza.
Il Consiglio dei ministri approva il decreto per contrastare l'emergenza ambientale in Campania. Il testo è frutto del lavoro di squadra tra i ministri Angelino Aitano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin e Andrea Orlando e il governatore Stefano Caldoro, che ieri ha partecipato alla riunione dell'esecutivo, a Palazzo Chigi. Nasce così la cabina di regia, coordinata dalla presidenza del Consiglio. n provvedimento non affronta nel dettaglio il nodo dei fondi ma la copertura è stata assicurata dal premier Enrico Letta: per le bonifiche saranno stanziati in tutto 1,2 miliardi. Gli unici soldi di cui si parla nel testo sono i 3 milioni destinati alla perimetrazione dei siti inquinati, che dovranno essere anticipati dal commissariato alle Bonifiche. Resta m campo, infine, l'ipotesi di utilizzare l'Esercito per fermare roghi e sversamenti illegali. Ma su questo punto non si è deciso ancora nulla di concreto. «Per la prima volta le istituzioni nazionali affrontano l'emergenza Terra dei fuochi - osserva Letta - Una risposta senza precedenti, forte, netta per contrastare un'emergenza che si è protratta per troppo tempo.
La scelta del decreto serve anche per recuperare il tempo perduto». Orlando sottolinea: «Grazie all'impegno delle forze dell'ordine e della magistratura i primi risultati sono arrivati anche senza decreto, ora ne arrivano altri che ci consentiranno di cancellare questo nome, Terra dei fuochi, che costituisce un'onta. La mobilitazione dei cittadini è stata importantissima. li ringrazio». La De Girolamo assicura: «In tempi rapidi effettueremo il monitoraggio». Caldoro, in un video sul suo blog, invita invece i cittadini a partecipare alla fase della conversione del decreto in legge: «Non è un decreto che fa il palazzo, non alcuni ministri, ma un'azione trasparente su cui tutti devono esprimere la loro opinione».