Preti in marcia contro roghi e veleni
Canti e preghiere: «Chi inquina pecca» Pioggia e vento non fermano il corteo
Migliaia di fedeli, nonostante il freddo pungente e la pioggia battente, hanno risposto all'appello dei parroci di Maraño, Calvizzano, Mugnano, Melito e Villaricca. Tutti in marcia, ieri, per chiedere l'immediata bonifica dei temtori inquinati a nord di Napoli. Sul palco, prima della partenza della manifestazione, che ha mosso i suoi passi dal piazzale antistante allo stadio comunale di Maraño e che si poi conclusa a Villaricca, anche il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe. "Per amore del mio popolo non tacerò ha esordito l'arcivescovo di Napoli - La Chiesa non può restare Terra dei fuochi impassibile davanti a certi scempi. «In Campania non ho mai individuato rifiuti radioattivi»: Giovanni Balestri, il consulente che da quindici anni scandaglia il nostro suolo per conto della Procura di Napoli e che ha redatto le perizie che hanno fatto scattare l'allarme per la Resit e per gran parte della Tena dei Fuochi, in un'intervista al Mattino esclude che in quelle zone siano stati sotterrati residui radiogeni.
MARANO. Migliaia di fedeli anno sfidato il freddo pungente e la pioggia battente, hanno risposto all'appello dei parroci di Marano, Calvizzano, Mugnano, Melito e Villaricca. Tutti in marcia, ieri, per chiedere l'immediata bonifica dei temtori inquinati a nord di Napoli. «Marciare per non marcire», questo lo slogan scelto dai religiosi appartenenti al decimo decanato. Sul palco, prima della partenza della manifestazione, che ha mosso i suoi passi dal piazzale antistante allo stadio comunale di Maraño e che si poi conclusa a Villaricca, anche il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe. «Per amore del mio popolo non tace rò - ha esordito l'arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe -. La Chiesa non può restare impassibile davanti a certi scempi. Chi commette delitti contro il Creato si macchia di un peccato grave, poiché pecca nei confronti dell'umanità e di Dio». Prima di andare via l'arcivescovo si è intrattenuto con alcuni fedeli. Tra loro c'era anche un disabile, che ha chiesto al prela- to di far sentire la propria voce anche sulla questione inceneritore. In prima fila don Maurizio Patriciello, intervenuto - assieme a Raffaele Del Giudice - in chiusura di manifestazione. «Non amo le etichette che vengono appiccicate addosso alle persone - ha spiegato il parroco di Caivano -. Sostenere che io sia un prete ambientalista o che vi siano preti anti-camorra, equivale infatti a pensare che esistano preti che si muovano nella direzione inversa. Sarebbe una contraddizione. La coscienze si stanno risvegliando - ha aggiunto don Patriciello Adesso tutti devono assumersi le proprie responsabilità. Chi sbaglia non può restare impunito». A sostenere l'iniziativa dei parroci anche alcuni sindaci: Angelo Liccardo, Giuseppe Salatiello, Venanzio Carpentieri, Francesco Gaudieri e Giovanni Porcelli. «È una battaglia che sosteniamo con convinzione ha sottolineato Angelo Uccardo, sindaco di Marano - È tempo che le istituzioni diano le risposte tanto attese dai cittadini». A fargli eco il primo cittadino di Calvizzano Giuseppe Salatiello, tra i pochi a non aver sottoscritto il ricorso al Òàã contro l'inceneritore di Giugliano. «Quando la Chiesa si muove riesce a smuovere le coscienze aggiunge - non potevamo non essere presenti oggi (ieri ndr). Davanti a queste problematiche - argomenta Salatiello - non esistono distinzioni di sorta: i colori politici vengono messi in secondo piano». Infine le parole di Raffaele Del Giudice, attuale presidente dell'Asia, con un passato da tenace ambientalista. «Abbiamo fatto grandi passi in avanti - dice - Vent'anni fa eravamo veramente quattro gatti: quando parlavamo di queste problematiche la gente ci rideva dietro». Non ci sono state le temute contestazioni da parte dei comitati civici della zona, che da anni rimproverano alla Chiesa napoletana e in particolare al cardinale Crescenzio Sepe di esser stato silente quando il governo Beriusconi, nel 2008, decise di realizzare una discarica a Chiaiano, sfruttando proprio una cava di proprietà della Curia. Gli attivisti antì-inceneritore hanno fatto circolare tuttavia centinaia di volantini, attraverso i quali chiedono alle autorità religiose di scendere in campo anche su quel fronte.