Il ministro Orlando: per le bonifiche usare i fondi europei
In visita a Napoli ha annunciato che la proposta sarà presentata al governo martedì «Fare subito la mappatura dei terreni avvelenati»
1 dicembre 2012 - Valeria Chianese
Fonte: Avvenire
DA NAPOLI Sbloccare con un atto amministrativo o una legge le risorse necessarie per avviare le bonifiche delle aree campane contaminate facendo ricorso ai «fondi strutturali europei non utilizzati nel corso degli anni»: è la proposta del ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, ieri a Napoli per un'iniziativa, organizzata dal consorzio Ecopneus, sul riutilizzo degli pneumatici e contro abbandono e roghi dei rifiuti. Un provvedimento, quello annunciato, parallelo al decreto legge sulla Terra di fuochi e che martedì sarà presentato in consiglio dei ministri. Tra le misure previste anche la definizione dei terreni sporchi rispetto a quelli sani, con l'identificazione delle aree cosiddette/oorf e di quelle no food e una riperimetrazione che dovrebbe essere affidata agli Istituti di ricerca nazionali. Sulla possibilità di utilizzare per le bonifiche i fondi provenienti dalla confisca dei beni mafiosi, Orlando ha precisato di essere «stato il primo a lanciare la proposta, ma dobbiamo sapere che andremmo a pescare in un fondo utilizzato dalle forze dell'ordine per il contrasto alla criminalità organizzata. Dal punto di vista simbolico - ha sottolineato - potrebbe essere importan te, ma non troveremmo risorse molto significative». La giornata napoletana di mobilitazione e sensibilizzazione, che ha visto la partecipazione di centinaia di studenti coinvolti in numerose iniziative, è stata promossa da Ecopneus nell'ambito della campagna Io scelgo la strada giusta che si colloca all'interno della campagna avviata in settembre, e patrocinata dal ministero dell'Ambiente, con il protocollo di Raccolta straordinaria di Pneumatici fuori uso (Pfu) nelle discariche abusive e sulle strade del Casertano e del Napoletano. «Abbiamo già raccolto 8.500 tonnellate di pneumatici usati e abbandonati» ha spiegato Giovanni Corvetta, direttore generale di Ecopneus. Accogliendo a Napoli i 1.330 partecipanti alla staffetta della legalità in bici, coordinata da Uisp (Unione italiana sport per tutti) e che, partita da Casería ha attraversato i 40 chilometri della Terra dei fuochi con tappe ad Aversa e a Caivano, Orlando ha ribadito la necessità di procedere con rapidità alla mappatura delle aree a rischio perché «la percentuale dei terreni contaminati è minoritaria rispetto a quelli non contaminati e sarebbe un errore tragico far passare il messaggio che tutti i prodotti della Campania so no contaminati». Si corre il rischio reale che «i terreni restino nelle mani della criminalità organizzata che cosi avrà la strada spianata». La mappatura, secondo Orlando, «può essere fatta mettendo insieme una serie di informazioni di cui dispongono già diverse amministrazioni e che vanno raccolte da un unico soggetto, che scatti e dia ufficialità alla fotografia che ne risulta». In questi anni, ha concluso, «sono state fatte tante ricerche, caratterizzazioni e analisi: su questa base potremo dare risposte certe in tempi relativamente brevi».