Martedì il via libera al decreto: le rivelazioni nei processi andranno verificate subito

Terra dei fuochi: stop ai segreti controlli, filo diretto pm-sindaci

Martedì il governo vara il provvedimento. Bonifiche con i fondi Ue
Le novità I primi cittadini saranno avvertiti se da una inchiesta emergono dati critici
Vicino ai moli galleggiava di tutto: cocomeri, preservativi, pezzetti di legno scheggiati, brandelli di stoffa stinta. «L'Europa scarica i suoi rifiuti nel golfo di Napoli», disse il caporale. John Home Bums, «La Galleria», 1946
1 dicembre 2013 - Paoloo Russo
Fonte: Il Mattino

Fondamentale per la riqualificazione delle terre avvelenate dai rifiuti l'utilizzo dei fondi Uè: il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando spiega che già sono stati attivati i contatti con il collega della Coesione Carlo Trigilia per dirottare una parte dei finanziamenti comunitari, non ancora utilizzati, per le opere di bonifica. A Napoli ieri Orlando annuncia anche altri elementi del decreto Terra dei fuochi, martedì in aula, che prevede anche una norma «anti-pentiti», un filo diretto tra magistrati e sindaci: «Si farà così in modo che le informazioni raccolte nei processi sulle vicende ambientali siano trasmesse direttamente alle amministrazioni locali che sono chiamate a intervenire con tempestività». Il decreto prevede oltre a pene più severe per chi avvelena i territori con roghi e sversamenti, un'unica banca dati delle aree inquinate dai rifiuti della camorra.  Nel decreto Terra dei fuochi anche una norma «anti-pentitì». Non bisognerà più attendere che Cannine Schiavone parli e riparli. Se nelle aule dei tribunali con le notìzie di reato si venisse a conoscenza di informazioni che mettono a rischio la salute pubblica, saranno gli stessi magistrati a chiamare in causa i sindaci. E loro dovranno intervenire. Un combinato disposto che dovrebbe essere già «automatico», ma che ora diventa legge. Lo annuncia a Napoli il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando: «Ci sarà una norma per far sì che le informazioni raccolte nei processi sulle vicende ambientali siano trasmesse direttamente alle amministrazioni locali che sono chiamate a intervenire con tempestività». Sarà un caso ma il ministro Orlando arriva a Napoli il giorno dopo l'udienza del processo in Corte d'Assise contro Cipriano Chianese, proprietario della discarica Resit di Giugliano, simbolo dei veleni sversati nella Terra dei fuochi. E m quell'aula del tribunale si è scoperto ad esempio che molti allarmi erano stati lanciati 13 anni fa (inascoltati) e che le analisi che venivano trasmesse al ministero erano positive solo perchèidatiraccolti m superfide venivano camuffati. Chiamiamolo patto sancito tra magistrati e sindaci, ma d'ora in poi si dovrà evitare di attendere decenni per intervenire. Per legge. Il decreto, in molte parti sollecitato anche di governatore Stefano Caldoro e dai deputati campani, come annunciato va in aula martedì. Ieri la visita a Napoli del ministro. Prevede oltre a pene più severe per chi avvelena i territori con roghi e sversamenti, un'unica banca dati delle aree «avvelenate» dai rifiuti della camorra. Ð ministro Orlando, ieri a partecipato a Napoli al Teatro Politeama a un'iniziativa contro l'abbandono degli pneumatici fuori uso, altra la emergenza antica e causa scatenante della maggior parte dei roghi alla diossina. «Ci saranno nuovi strumenti di carattere repressivo - dice - che consentiranno alle forze dell'ordine e alla magistratura di intervenire in maniera più efficace contro lo sversamento fuori norma dei rifiuti, à abbandono degli ingombrantie iroghi illegali». E sull'emergenza roghi è intervenuto anche il commissario anti-roghi della Campania, Donato Cafagna, incaricato del ministero dell'Interno per la Terra dei fuochi. «La priorità - ha detto - è la rimozione degli pneumatici che sono il sottofondo dei rifiuti speciali». In pratica, bruciare copertoni rende il fuoco vivo e persistente: è l'innesco per il rogo dei materiali tossici, in gran parte scarti delle produzioni industriali. Si parte quindi con la mappatura dei suoli inquinati perché bisogna distinguerli da quelli salubri, che sono la maggioranza. «Separiamo subito ciò che è inquinato da quello che non lo è - aggiunge l'esponente del governo Letta - perché sarebbe un errore tragico far passare ß messaggio che tutti i prodotti della Campania sono contaminati». L'immagine di una regione completamente inquinata, dove i roghi distruggono à ambiente e bruciano posti di lavoro regolari, rischia di consegnare definitivamente ai clan intere porzioni di territorio: «I terreni - paventa il ministro continuerebbero a restare nelle mani della criminalità organizzata e quest'ultima avrebbe la strada spianata per proseguire nelle sue attività». Orlando spinge perché ci sia un'unica banca dati sulle aree contaminate. «Di analisi in questi anni - prosegue - ne sono state fatte tante, ora serve una fotografia completa per capire dove occorre bonificare». Tra i provvedimenti caldeggiati dal ministro, la messe in rete di tutte le informazioni venute fuori nel corso dei processi sulle vicende am bientali perché vengano trasmesse alle amministrazioni locali chiamate a intervenire. «Questo non sempre è avvenuto - osserva il ministro - ne le amministrazioni si sono mosse per acquisire gli atti». Sul capitolo risorse, fondamentale per la riqualificazione dell'area, Orlando spiega che già sono stati attivati i contatti con il ministro della Coesione, Carlo Trigilia, per dirottare una parte dei fondi comunitari non ancora utilizzati per le opere di bonifica. Al Consiglio dei ministri di martedì andrà anche il parroco antì-veleni Don Maurizio Patriciello che condivide in pieno la stretta del governo contro i piromani dei clan. «Se va in carcere una persona che ne ammazza un'altra, figuriamoci se non ci deve andare chi sta ammazzando un'intera generazione». 

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