L`Arpac: niente rifiuti tossici nei laghi Averno e Lucrino
Gli idrocarburi policiclici aromatici ritrovati nel Lucrino «causati dall'intenso traffico veicolare che interessa le aree circostanti il lago»
POZZUOLI. Tirati in ballo dai pentiti di camorra, aggrediti dal cemento abusivo e violati da scarichi illegali inquinanti: è il destino dei laghi flegrei. Secondo l'Arpac «nelle acque del Lucrino e dell'Avemo ci sono concentrazioni di arsenico e di idrocarburi policiclici aromatici ma non ci sono i rifiuti tossici», mentre nei laghi Fusaro e Miseno spesso, in passato, centinaia di pesci sono morti asfissiati per colpa di una strana spuma bianca. I dati Arpac sono stati resi noti ieri dal Comune di Pozzuoli, dopo i controlli chiesti con urgenza dopo la pubblicazione delle audizioni del pentito dei Casalesi, Carmine Schiavone, dinanzi la commissione parlamentare Ecomafie. In quei verbali del 1997 il pentito disse che «il clan aveva sepolto rifiuti nel Lucrino». Ma dalle analisi è emerso che «non ci sono tracce di rifiuti tossici», come sottolinea l'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano che polemizza con chi fa allarmismi. «I rilievi effettuati dall'Arpac nel Lucrino tra febbraio, marzo e luglio 2013 evidenziano che non vi è alcuna presenza di elementi che possono ricon- Gli esami I rilievi sono stati effettuati nei primi tré mesi del 2013 dürre a rifiuti tossici - dice Romano - E, quindi, vanno evitati allarmismi dannosi. Dimostrano che, nell'interesse della collettività, è bene avere riscontri scientifici prima di lanciare allarmi e che va sempre perseguita la strada della leale collaborazione istituzionale». Romano, poi, evidenzia che la concentrazione di arsenico nell'Averno è dovuta soprattutto alla natura vulcanica del lago e che la Regione continuerà nell'opera di monitoraggio delle aree di Pozzuoli d'intesa con il Comune. Resta, però, il problema ambientale legato alla presenza degli idrocarburi (Ipa) nel Lucrino. «Gli Ipa nel Lucrino - scrivono i tecnici dell'Arpac nella relazione consegnata al Comune - sono causati dall'intenso traffico veicolare che interessa le aree circostanti il lago e dalle combustioni di fogliame e legnami prodotti da camini industriali e caldaie». E ora a Pozzuoli si ragiona sull'ipotesi di firmare una ordinanza sindacale che vieti ogni attività di pesca lacustre. Una scelta precauzionale, perché secondo l'Arpac le concentrazioni sono in quantità «ammissibili» e non de stano preoccupazione. Ma il Comune chiede nuove verifiche. «Per ora non sono emerse criticità ne allarmi - dice il sindaco - Non ci sono rifiuti tossici e ringrazio l'assessore Romano per la sollecitudine, ma la presenza di arsenico e idrocarburi, sebbene considerata in quantità ammissibile, ci induce a chiedere ulteriori e più aggiornate analisi anche dei sedimenti».