La sfida degli agricoltori "In 24 mesi crisi risolta nella Terra dei fuochi"
CI SONO piante mangiaveleni, la natura sa quello che fa. Ci sono alberi che smaltiscono gli errori umani. La scienza assiste la Terra dei fuochi, grazie a un tavolo di esperti messi in campo da tre assessorati della Regioneea un protocollo di intesa al quale hanno aderito, prima volta nella storia dell' agricoltura campana, tutte le associazioni di produttori. Un convegno che ha messo in luce le criticità, ma ha anche aperto spiragli concreti per il futuro dell' agricoltura della regione, quello promosso ieri all' hotel Terminus da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dal titolo "Il riscatto della Terra dei fuochi e lo sviluppo della filiera agroalimentare". Applaudito e molto citato da tutti i partecipanti l' intervento di Antonio Di Gennaro, che lavora con altri agronomi, con la Federico II, con l' Istituto zooprofilattico, sindacati di settore e associazioni ambientaliste come Legambiente, al tavolo organizzato da tre assessorati regionali (Agricoltura, Ambiente e Sanità) sull' indirizzo tracciato dall' Istituto superiore di Sanità, autore delle prime analisi sui prodotti agroalimentari, controlli che hanno dato esito negativo. A chi chiede la circoscrizione dell' area "a reale rischio contaminazione", Di Gennaro risponde che c' è, e che corrisponde a circa 800 ettari: «La grandezza dell' Ilva di Piombino, o di un altro consistente insediamento industriale. È l' area delle discariche storiche circondate da colture. Le analisi hanno dato esito negativo perché il suolo ha capacità di autodepurazione, così scopriamo che l' agricoltura è sempre stata un potente filtro per l' ambiente. In 24 mesi si può uscire dalla crisi. Bisogna rimettere a posto l' incuria, per essere credibili nelle certificazioni, che sono rigorose, ma poi vanno piantati boschi "di interposizione ecologica" capaci di fare da cuscinetto tra discariche e colture». Pioppi e eucalipti, soprattutto. Il passaggio da colture "food" a "no food" necessiterà di un sostegno, inizialmente. «I produttori faranno analisi a tappeto sui loro prodotti su base volontaria e i risultati saranno pubblicati su un sito della Regione: il sistema agricolo ha capito che per non morire deve fare uno sforzo unitario». Rispetto a una crisi effettiva che ha fatto calare del 30 per cento le giornate di lavoro in agricoltura, la Regione - con l' assessore all' Agricoltura Daniela Nugnes, quello al Lavoro Severino Nappi e Fulvio Martusciello (Attività produttive) ha messo al primo posto l' ambiente nella programmazione 2014-20 e ha prospettato un piano di comunicazione. Su questo si impegna già la Camera di commercio, come anticipato dal leader di Coldiretti, Prisco Sorbo: «La campagna di Natale sarà "A Napoli siamo tutti più buoni"». L' impegno per un risanamento di immagine e di fatto è venuto dalla totalità dei relatori, dalla definizione delle cosiddette "aree vaste" da parte di Mariella Vito dell' Arpac, al lavoro delle Guardie forestali, rappresentate dal generale Giuseppe Vadalà, al direttore di Confagricoltura Paolo Di Palma, il direttore regionale Cia Mario Grasso e il direttore Anicav Giovanni de Angelis, per il settore conserviero. Buone notizie da Palazzo Santa Lucia: martedì, annuncia il governatore Caldoro, andrà in Consiglio dei ministri il decreto per la Terra dei fuochi presentato dai responsabili di Ambiente e Agricoltura, Orlando e De Girolamo con inasprimento delle pene per chi incendia e scarica abusivamente, rafforzamento dei controlli e dei monitoraggi. «Abbiamo lavorato per due anni nel silenzio generale - ha detto Caldoro - Il governo deve fare la sua parte perché abbiamo individuato una serie di strumenti per intervenire». Oggi il ministro Orlando a Napoli per una staffetta per la legalità in favore della raccolta di pneumatici.