Il caso È il 7 per cento della rete idrica che serve il capoluogo e Caserta. Il Consorzio: colpa dei Comuni

Tubi all`amianto per l`acqua

Oltre cento chilometri di condotte in Eternit nell'Ato2
29 novembre 2013 - Giancarlo Izzo
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

CASERTA — Acquedotti comunali all'amianto in alcune aree dell'Aio 2, in provincia di Napoli, in quella di Caserta, proprio quell'area tristemente nota come Terra dei fuochi. Condotte realizzate con un mix «cemento-amianto», cioè Eternit. Ce ne sono in varie parti d'Italia perché così si usava nel dopoguerra quando non si conoscevano i rischi dell'amianto. Si tratta di condotte che hanno in media 40/50 anni di età. In Campania sono oltre 112 i chilometri di condotte realizzate con tubazioni fatte in cemento-amianto, rappresentano circa il 7% della rete (1.458,75 km complessivi). Ð dato è certificato all'interno del piano d'ambito (pagina 136) redatto dallo stesso Ato2 Napoli-Voltumo; un dettagliato studio realizzato fra luglio 2002 e marzo 2003, ancora oggi valido. La presenza delle condotte all'amianto è un ulteriore allarme che si aggiunge alle concentrazioni elevatissime di arsenico in diversi pozzi che alimentano l'acquedotto. Nelle zone a rischio sismico le condotte in amianto possono subire fratture che possono favorire una maggiore diffusione delle fibre di amianto nell'acqua potabile di decine di Comuni, senza contare i rischi dovuti alla vetustà di quelle condotte. La diffusione dell'amianto nell'acqua potabile avviene attraverso diverse modalità. Ð caso più comune di contaminazione, secondo Vito Totire, medico dell'Aea (Associazione Esposti Amianto) è quello dovuto alla corrosione delle tubature che, attraverso lo scorrimento dell'acqua, determina il trasporto delle fibre di amianto fino alle nostre case, dove possono essere ingerite o inalate dal consumatore. In Australia, ad esempio, è stato compiuto un esperimento rilevante sulla contaminazione domestica, riguardante il lavaggio di biancheria con acqua proveniente da condutture di cemento-amianto. È stato monitorato il rilascio di fibre da asciugamani che erano stati puliti in lavatrici collegate a condutture m amianto ed è così stato dimostrato che essi rilasciano fibre d'amianto ogni volta che vengono strizzati o utilizzati.
I Comuni dell'Ato2 I centododici chilometri di tubazioni potenzialmente pericolose si snodano nel sottosuolo dei 136 Comuni che compongono l'Ato2; fra loro ci sono tutti i 104 comuni della provincia di Caserta e trentadue municipi della provincia di Napoli. In particolare i comuni della provinda napoletana sono quelli che ricadono nell'area suburbana nord occidentale del capoluogo campano (Casavatore, Arzano, Afrago- la, Acerra, Caivano, Crispano, Cardito, Casandrino, Calvizzano, Casona, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Gromo Nevano, Maraño di Napoli, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Qualiano, Quarto e Villaricca), i comuni dell'area flegrea).
Per ovviare al problema l'Ato2 ha previsto nel 2003 un piano finanziario e una serie di intervenu sulle vecchie condotte m cemento-amianto, individuando in 3-5 anni il tempo occorrente per sostituirle. Tuttavia non tocca all'Ato2 eliminare le condotte pericolose; infatti, sono i comuni gli unici abilitati ad intervenire, ognuno nel proprio territorio, per eliminare le tubazioni in cemento-amianto. Dunque oggi non è possibile sapere quanti di quei 112,63 chilometri di cemento-amianto censiti siano ancora sottoterra.
«Non è possibile, senza uno studio preciso — ammette il direttore dell'Ato2, l'ingegnere Ugo Bruni e il suo collaboratore, l'ingegnere Paolo Balestrieri — stabilire in quali comuni e m che misura sono state eliminate le condotte pericolose». Esistono casi, come quello di Vairano Patenora (in provincia di Caserta), in cui la vecchia condotta è stata bypassata già alcuni anni fa . I primi tubi di cemento amianto risalgono al periodo 1913-1921 tutti prodotti dalla Eternit spa di Genova; da quell'epoca essi hanno avuto un impiego assai diffuso, sia nel funzionamento in pressione (condotte irrigue e d'acquedotto) che in quello a gravita (condotte di scarico). Le condotte in cemento-amianto vennero impiegate anche sulla base di relazioni tecniche che indicavano un bassissimo rischio per la salute umana. Un pericolo che diventa però altissimo con la cessione di fibre di amianto che è a sua volta connessa alla perdita di compattezza del manufatto in cemento amianto che si realizza per una lunga esposizione (alcuni decenni) agli agenti atmosferici o per danneggiamento ad opera dell'uomo. È quindi importante verificare che il manufatto sia m buone condizioni per escludere i rischi derivanti dalla dispersione di fibre. L'Ambito Territoriale Ottimale 2, denominato «Napoli-Volturno» è costituito dall'ampia fascia nord occidentale della regione Campania che, partendo dalle catene montagnose al confine con le Regioni Lazio e Molise, si estende verso sud sino alle falde del Vesuvio, che ne costituiscono il limite meridionale. Ð suo territorio si estende per circa 3.150 chilometri quadrati e abbraccia 136 comuni. Ogni anno vengono prelevati 52omilioni di metri cubi di acqua, una parte da sorgenti naturali, il resto da pozzi realizzati in zone strategiche.
Circa 245 milioni di metri cubi sono gestiti dalla Regione Campania. Ð 56% delle risorse regionali proviene dalle sorgenti (Biferno) fuori Ato e Torano e Marette (in Ato). Circa 168 milioni di metri cubi di acqua, ogni anno, sono gestiti dallEniacqua (concessionario per la gestione dell'Acquedotto Campania Occidentale); di essi, circa il 60% proviene dalle sorgenti (Gari e Sammucro) ed il restante 40% da pozzi (Feccia e Monte maggiore). Dal campo pozzi del Montemag giore (situato a Pontelatone) vengono prele vati ogni circa 20 milioni di metri cubi di ac qua ed immessi nelle condotte che arrivam nelle case di migliaia di persone. Le analis svolte dalla «TetraTech» per conto della Na to hanno messo in evidenza concentrazion altissime di arsenico - a volte quattro volte i limite imposto dalla legge. Stessa cosa per 1 sorgenti laziali e per i pozzi del Tavano e Gai leria (Cancello-Maddaloni). L'arsenico co munque non è necessariamente un indicato rè di inquinamento; soprattutto in Campa nia è quasi sempre rilasciato dal vulcanesi mo. Ð vero incubo è l'amianto e quelle con dotte vecchie che giorno dopo giorno si deteriorano.

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