Tares, caos e disagi è assedio agli uffici

Calvario Tares, file dall`alba per le informazioni

Assedio agli uffici di Corso Lucci. Giallo sulle sanzioni per i ritardatari, il Comune: linea morbida
Ammessi 300 utenti al giorno E spesso i funzionali non sanno rispondere
29 novembre 2013 - Valerio Iuliano
Fonte: Il Mattino

Due ore di fila - già dalle prime luci dell'alba - per avere delucidazioni sugli importi delle bollette Tares e sugli errori, in alcuni casi macroscopici, contenuti nelle cartelle. Tutto inutile, perché le persone da accontentare agli sportelli sono troppe. È quello che accade tutte le mattine a tanti contribuenti, negli uffici comunali di Corso Lucci 82. «Ritorni oggi pomeriggio oppure domattina», è la risposta più frequente degli impiegati ai cittadini che si recano agli sportelli nella speranza di risolvere i più svariati problemi creati dalle imposte sulla spazzatura. Tra le persone in fi la si trova di tutto, una sorta di sintesi vivente dei disservizi e delle incongnienze della pubblica amministrazione. Tra le più agitate, un'imprenditrice che ha avuto un avviso di pagamento di 47mila euro per il suo esercizio commerciale. Una afra che ritiene assurda, dal momento che si è affidata ad una ditta privata - pagandola - per fare la raccolta differenziata, così come previsto dal regolamento sul tributo. Non meno irritato un commerciante a cui è stato conteggiata come autorimessa - con un incremento di circa 6mila euro - una minuscola area da 4 posti auto. «A stento riesco a parcheggiare la mia macchina, non applicano i regolamenti e non mi fanno nemmeno entrare per spiegare le mie ragioni». Trovare un funzionario che recepisca le istanze dei contribuenti, a corso Lucci, è un'impresa piut- tosto ardua. Ci si può riuscire solo aprezzo di unalevataccia e di una fila interminabile, iniziata all'aperto, molto prima dell'apertura degli sportelli. Magari sotto la pioggia. «L'altro giorno sono arrivato alle 8 - racconta Antonio Magnozzi- e mi è stato detto di andar via. Perché gli uffici possono accogliere solo trecento persone ogni mattina e i numeri che regolano gli ingressi erano già finiti. La gente si mette in fila dalle 5 e, quando aprono i cancelli, c'è la corsa per prendere il numero. I più lenti restano senza numero e poi vengono invitati ad allontanarsi. Per risolvere il problema, ho chiesto la cortesia ad un amico che abita nei paraggi di prendermi il numero. Si è svegliato alle 5. Io sono arrivato alle 8 e, dopo pochi minuti, mi trovavo allo sportello con il secondo numero». Per tentare di risolvere il problema, il Comune ha aperto l'indirizzo mail awisi.tares@comune.napoli.it. Ma solo per i duplicati dei bollettini. E i primi contribuenti che lo hanno sperimentato raccontano di averricevuto in pochi minuti un file pdf contenente il bollettino da pagare. «Ma per tutte le altre pratiche - spiegano dal Comune - per adesso c'è solo corso Lucci, n nostro proposito è di aprire presto sportelli ad hoc in tutte le municipalità». Lo sperano vivamente le decine di migliaia di cittadini costretti a recarsi all'ufficio tributi. Una delle domande più ricorrenti dei napoletani, negli ultimi giorni, riguarda la scadenza della prima rata. Come è ormainoto, coincide conia giornata di domani, sabato 30 novembre, la fatidica data. Però lagente vuole sapere di più anche sulle eventuali sanzioni per i ritardatari. E gli impiegati di Corso Lucci sono confusi. «Anche per chi pagherà con qualche gior no di ritardo - fanno sapere invece da Palazzo San Giacomo - non ci saranno problemi. Bisogna tener conto che per chi paga con una settimana di ritardo, ad esempio, la sanzione prevista è dell'l,4%. Questo significa che chi ha avuto una cartella di 300 euro, potrebbe avere, peraltro dopo 4 o 5 anni, una multa di 4 euro. No, per4 euro il Comune non emetterebbe un avviso di pagamento: ci costerebbe molto di più. Analogo discorso - si sottolinea - per chi paga dopo due settimane dalla scadenza, con una sanzione di circa 8 euro, rispetto all'ipotetica cartella di 300. Non vale la pena».

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