La sentenza del Consiglio di Stato pone fine al contenzioso

Il Comune dovrà pagare dieci milioni per la gestione della discarica di Pianura

28 novembre 2013 - Alessio Gemma
Fonte: Repubblica Napoli

UN "disastro ambientale" che costa al Comune altri 10 milioni di euro. È la cifra del debito fuori bilancio da onorare per l'anno 2014. Un atto dovuto dopo l'ultima sentenza del Consiglio di Stato: Palazzo San Giacomo condannato definitivamente a pagare la società che ha gestito la discarica di Pianura. Un contenzioso iniziato nel 1998 e chiuso l'anno scorso. Ritardi nella strategia difensiva di piazza Municipio: troppe lacune nel corso del procedimento, fanno sapere dall'Avvocatura.
Dal 1987 al 1994 la Di.Fra.Bi, poi divenuta Elektrica, si occupa dello sversatoio di contrada Pisani, dove - scriverà il gip Alessandro Buccino Grimaldi - «sono presenti 30 milioni di metri cubi di rifiuti inquinanti», con una «situazione di disastro ambientale chiaramente causata da una gestione non adeguata». Dal 1988 la ditta, poi colpita da interdittiva antimafia, chiede al Comune la revisione del prezzo pattuito nel contratto d'appalto. Nel 1998 Palazzo San Giacomo dice no.
Con un delibera. L'ex Di.Fra.Bi fa ricorso al Tar che le dà torto, ma si appella al Consiglio di Stato che impone al Comune di "pronunciarsi". È il 2004. L'assessore alla Nettezza urbana, Ferdinando Di Mezza, chiama in causa il dirigente di allora: «Non sussistono i presupposti per riconoscere la revisione prezzi alla società Elektrica», scrive l'ingegnere Mario Vinciguerra. «A quel punto - attacca il consigliere Andrea Santoro in una interrogazione - l'assessore avrebbe dovuto incaricare la competente Avvocatura affinché attivasse gli atti consequenziali in modo da evitare la nomina del commissario ad acta». «Il Comune- raccontano in Avvocatura - non ha fornito in tempo tutti i riscontri. Si sarebbe potuto ridurre l'ammontare del debito». Già, perché il commissario poi nominato quantifica in 20 milioni la cifra.
Intanto la Elektrica cede il credito alla Ubi Factor. E nel 2010 Palazzo San Giacomo ipotizza in una delibera un accordo per riconoscere la somma di 12 milioni. Ma piazza Municipio ha pure presentato un ricorso al Consiglio di Stato contro i provvedimenti del commissario. E a Roma viene depositata l'ultima sentenza senza appello: «Il Comune deve pagare».

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