Cornetta: «Io eseguo». Barbirotti contesta
Cennamo: si faccia luce sulla scelta
Serre. Palmiro Cornetta non ha voluto nemmeno lasciare lo "sfizio" a Guido Bertolaso di mettere la sua firma sulla chiusura di Macchia Soprana. «Appena letto il fax del sottosegretario che è arrivato questa mattina in comune, ho fatto solo una telefonata a Dario Barbirotti. Poi ho incaricato il comandante dei vigili urbani di andare lassù a Macchia Soprana e far presente che di fronte alle gravi considerazioni messe nere su bianco da un alto funzionario dello Stato non si poteva più consentire di tenere aperta la discarica. Nessuno poteva più permettersi di traccheggiare. Prima di tutti, io che qui rappresento lo Stato, devo garantire la salute dei cittadini e l'integrità degli ambienti naturali». Se Bertolaso ha ordinato e Cornetta ha volentieri eseguito il presidente del Corisa2, Dario Barbirotti, che rappresenta legalmente chi ha ideato ed eseguito tutti i passaggi per la realizzazione di Macchia Soprana non avalla i gravi sospetti affacciati: «Non sussistono pericoli per l'incolumità pubblica e privata e per la salvaguardia dell'ambiente». «Il Consorzio ha sempre adottato le misure per scongiurare ogni eventuale pericolo per l'incolumità pubblica e per la salubrità dell'ambiente, lavorando d'intesa con gli organi preposti al controllo, quali l'Agenzia regionale di protezione ambientale della Campania, Asl, ministero dell'Ambiente», sottolinea la nota. Lo stop delle attività di sversamento, è stato determinato da problemi tecnici: in particolare si sono registrati cedimenti e crepe nel muro di contenimento. «Quanto ai cedimenti io ho mai detto che non mi risultano - spiega il primo cittadino – so che è stato eseguito un lavoro di rafforzamento con l'inserimento di ben 113 pali. Mi è arrivata una nota del sottosegretario Bertolaso dove si parlava di questi cedimenti ed io, essendo la massima autorità in materia di sicurezza, chiaramente ho disposto la chiusura. Di sicuro se questi cedimenti davvero ci sono, mi costituirò parte civile». «Finamente i miei sospetti sono diventati verità», dichiara l'assessore provinciale Carmine Cennamo. «Non è il momento di fare polemiche ma quello di avviare una politica seria di bonifica e messa in sicurezza dell'area». E rende noto che il deputato Mario Pepe, originario di Bellosguardo, farà arrivare alla comunità montana degli Alburni, rilevanti fondi che saranno destinati alla bonifica ambientale e alla prosecuzione delle attività dell'Orto Botanico di Bellosguardo. «Abbiamo predicato nel vuoto per tanto tempo. Finalmente c'è la svolta. Io ho scoperto quel cedimento strutturale, l'ho fatto fotografare ai giornalisti» dice Angelo Gallo, il giovane consigliere comunale di Serre, eletto in opposizione a Cornetta. Di fronte alla facile previsione di Cornetta di azioni legali a tutto spiano, Barbirotti mette le mani avanti: «Il Consorzio ha operato nella massima trasparenza evitando gli affidamenti diretti, pur possibili e autorizzati in presenza di una situazione di grave emergenza legata alla mancanza di siti di discarica nell'intera regione - aggiunge - conseguendo significativi ribassi rispetto agli importi da progetto, e sempre d'intesa con tutte le autorità preposte al controllo che hanno costantemente eseguito sopralluoghi e verifiche». Il Consorzio «resta a disposizione per ogni opportuno sopralluogo da parte dei tecnici del sottosegretariato di Stato». or.mo.